Salerno, Franco Alfieri si dimette da sindaco di Capaccio e presidente della provincia

Il fedelissimo di De Luca cede dopo la conferma dei domiciliari

Il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, si è dimesso. Alfieri, fedelissimo del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, noto alle cronache come ‘re della frittura’ per un’audio carpito durante un comizio del ‘governatore’, era sospeso dalle cariche di primo cittadino e presidente dell’Ente Provincia ma anche dal Pd, dopo essere stato arrestato nell’inchiesta della Procura di Salerno che ipotizza, a vario titolo, nei confronti di sei persone, tra cui la sorella e l’ex capostaff, reati di corruzione e turbata libertà degli incanti. Venerdì scorso la Corte di Cassazione aveva rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. Il blitz della Guardia di Finanza era scattato il 3 ottobre scorso.

Le dimissioni per «senso di responsabilità»

«È con immensa sofferenza e tristezza, ma travolto dal senso di responsabilità, che comunico le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di sindaco della città di Capaccio Paestum e, di conseguenza, da Presidente della Provincia di Salerno». Così Franco Alfieri ha comunicato al segretario generale del Comune, alla giunta e al Consiglio comunale e al segretario generale della Provincia di Salerno le sue dimissioni dalle cariche ricoperte.

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«Con fiducia ho atteso la decisione della Suprema Corte di Cassazione, ma invano», ha aggiunto Alfieri. «Ho capito che per ottenere giustizia e per far emergere la verità c’è bisogno di tempo e di fasi diverse, quel tempo in cui non è giusto ed opportuno coinvolgere Enti e Comunità amministrate. Enti e Comunità che debbono proseguire il cammino di progresso, sviluppo e crescita avviati in questi faticosi ma avvincenti anni, senza essere condizionati dalle mie azioni, decisioni e comportamenti».

Alfieri ha voluto «ringraziare tutti gli amministratori, i dipendenti e tutti coloro che a vario titolo hanno proseguito con responsabilità, pur in una condizione di estrema difficoltà, lo straordinario lavoro programmato e avviato teso al ‘Bene Comune’».

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Ha voluto ringraziare anche «la comunità di Capaccio Paestum che in questi anni mi ha tributato quella fiducia e stima, essenziali, per spendere tutta la mia passione, coraggio e determinazione di cui ero capace. Stessa cosa per tutti gli amministratori salernitani che mi hanno dato il grande prestigio di essere Presidente di una Provincia tra le più importanti d’Italia». «Sono certo e convinto – ha concluso Alfieri – che il tempo restituirà la verità, pur e vivendo tutta l’amarezza di aver pagato “tutto” prima ancora che il processo avesse inizio».

Cosa succede ora

Con le dimissioni protocollate in mattinata si apre una nuova fase politica per il Comune di Capaccio Paestum e per la Provincia di Salerno. Nella città dei templi, a meno di improbabili ripensamenti, le dimissioni da sindaco diventeranno irrevocabili dopo venti giorni dalla presentazione. A quel punto il Prefetto di Salerno, Francesco Esposito potrà avviare l’iter per lo scioglimento del Consiglio comunale e la nomina del commissario prefettizio che resterà in carica fino alla prima tornata elettorale utile.

Procedura diversa, invece, riguarderà la Provincia di Salerno dove si tornerà al voto per l’elezione del solo presidente entro 90 giorni dalla data delle dimissioni e quindi, presumibilmente, entro metà maggio. Fino ad allora sarà il vice presidente Giovanni Guzzo (già nominato facente funzioni dopo la sospensione di Alfieri) a ricoprire la carica rimasta vacante dopo le dimissioni del presidente. Il Consiglio provinciale sarà, invece, regolarmente rinnovato – come da naturale scadenza del mandato biennale – entro fine anno.

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