La Procura: «Gravemente alterata l’identità del monumento storico»
Il Cimitero delle 366 fosse, un monumento storico di Napoli opera dell’architetto Ferdinando Fuga, è stato sequestrato: al suo interno sono stati realizzati centinaia di loculi abusivi. Il decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip di Napoli su richiesta della procura guidata da Nicola Gratteri, è stato eseguito dai carabinieri della tutela patrimonio culturale. Il sequestro, al momento a carico di ignoti, «si è reso necessario – spiega la procura – per la riscontrata realizzazione di una serie di opere edilizie abusive succedetesi nel tempo e reiterate» fino ad oggi.
In particolare, «attraverso la costruzione di centinaia di loculi nelle arcate perimetrali interne», è stata «pregiudicata e comunque gravemente alterata l’identità del monumento storico opera dell’architetto Ferdinando Fuga». Il reato ipotizzato è quello di deterioramento o distruzione di beni culturali (previsto dall’art. 518 duodecies del codice penale, con pene da due a cinque anni di reclusione).
«Questa iniziativa – sottolineano gli inquirenti – rientra nella più ampia opera di monitoraggio complessivo dei siti di rilievo storico, artistico ed architettonico delle città di Napoli, avviata dalla Procura in cooperazione con la Sovrintendenza di Napoli e con il Dipartimento di Architettura della Università Federico II. Un monitoraggio, tuttora in corso e che ha condotto nel recente passato, tra gli altri, al sequestro di Villa Ebe, del Cimitero dei Colerosi, della Stazione Bayard, della Canonica di San Biagio dei Taffettanari».
La storia del cimitero delle 366 fosse
L’antico cimitero delle 366 fosse, ai piedi della collina di Poggioreale, fu commissionato nel 1762 da re Ferdinando IV di Borbone all’architetto Ferdinando Fuga ed era riservato alle classi meno abbienti. L’area delle 366 fosse venne chiusa nel 1890, dopo aver accolto centinaia di migliaia di corpi, ma a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso sono stati aggiunti loculi al muro perimetrale. Il cortile del cimitero è suddiviso in 366 ambienti ipogei, una fossa per ogni giorno dell’anno in modo da consentire l’inumazione ordinata dei morti secondo un criterio cronologico.