Il procuratore: «Ieri 7 detenuti avevano i telefonini e mandavano messaggi»
«Da anni denunciamo la presenza di centinaia di telefonini nelle carceri. L’unica soluzione è l’acquisto di jammer (dispositivi che interferiscono con le frequenze di comunicazione dei cellulari, ndr) da mettere quantomeno nelle carceri ad alta sicurezza». Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, da Casa Sanremo è intervenuto anche sull’allarme dato dalla massiccia presenza di telefonini negli istituti di pena.
Sono, infatti, sempre di più quelli che vengono sequestrati e soprattutto introdotti illegalmente nei penitenziari. «Anche ieri – aggiunge – abbiamo arrestato ventisette persone a Napoli. Sette di queste avevano i telefonini in carcere e mandavano messaggi di morte, chiedevano la tangente o addirittura, tramite videochiamata, la moglie faceva scegliere il colore dei pantaloni al marito carcerato. Questa è la cosa più semplice, ma ci preoccupiamo invece quando dal carcere, attraverso il telefono, si inviano messaggi di morte».