La Soprintendenza: «Già effettuato un sopralluogo»
Dovrebbero essere imminenti gli interventi di messa in sicurezza che riguardano il monastero delle oblate di Materdei, dopo gli ultimi rilievi dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile che ne hanno confermato lo stato di pericolosità e di degrado. La segnalazione era partita dall’attivista di Materdei Salvatore Paternoster, presidente dell’associazione Giovani Promesse, immediatamente ripresa dal Sud24.
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L’edificio, bene di grande rilevanza storico-artistica per la collina di Materdei, risalente al 1700, oggi si presenta come un ecomostro. Versa in uno stato di abbandono dal terremoto del 1980, forse ci sarà una svolta. Il monastero, come scrive Popoli su Repubblica, è «inserito nel protocollo dei beni culturali siglato nel 2024 da Procura, Soprintendenza e Comune, proprietario dell’immobile monumentale». Sarebbe stata proprio la Procura a premere per un intervento immediato.
I rilievi dei vigili del fuoco
Intanto, Salvatore Paternoster ha richiesto il verbale dei rilievi dei vigili del fuoco, da lui attesi sul posto il giorno della denuncia per procedere con l’iter burocratico per un’eventuale messa in sicurezza dello stabile. Era una domenica mattina, ilSud24 aveva già parlato dello stato di fatiscenza dell’edificio e i giornali locali cominciavano a riprendere la notizia. Salvatore, dopo numerose segnalazioni dei residenti, decise di chiamare le autorità competenti per chiedere degli interventi che ne certificassero le condizioni. Non ci è voluto molto per decretare che quel convento abbandonato da anni non fosse più sicuro.
La richiesta del verbale poteva essere effettuata, dall’attivista, solo dopo una settimana dall’intervento delle autorità competenti. Così, Salvatore ha proceduto per entrare in possesso della documentazione e ora è in attesa di risposta. «Servono massimo 30 giorni da quando si è effettuata la richiesta», dice ai microfoni de ilSud24. Nonostante sia stata diffusa la notizia di un imminente intervento, non esistono date certe, né sono stati diffusi dati o numeri inerenti a eventuali finanziamenti per gli interventi. L’unica certezza è che lo stabile di 4.500mq necessita di una messa in sicurezza.
La Soprintendenza
È un primo passo «per innescare un processo virtuoso finalizzato al riuso anche di un’ottica di rigenerazione del quartiere», dichiarano dagli uffici. Non è chiaro se il secondo passo possa essere un intervento di restauro più ampio, che comprenda anche una riqualificazione del bene. «Nei mesi scorsi – è la risposta scritta dalla Soprintendenza all’esposto del 24 gennaio del consigliere della II municipalità Pino De Stasio – c’è stato un sopralluogo per prendere visione dei luoghi e verificare lo stato di conservazione e di sicurezza, e individuare misure e procedure necessarie al recupero del bene». La nota è stata inviata anche al Fondo edifici di culto che fa capo alla prefettura e al Nucleo tutela patrimonio dei carabinieri di Napoli.
Il consigliere Simeone chiede chiarimenti
Sulla questione è intervenuto anche il presidente della commissione Trasporti e Infrastrutture del Comune di Napoli, Nino Simeone che, con una lettera all’Assessore al Bilancio e al Patrimonio Pier Paolo Baretta e al Dirigente del Servizio Coordinamento e Gestione Tecnica del Patrimonio Vincenzo Brandi, datata 29 gennaio 2025, menziona una richiesta di relazione risalente al 20 novembre 2023 in cui «si segnalavano alcuni edifici che versano, da anni, in condizioni di abbandono e di dissesto e che potrebbero costituire un serio pericolo per la pubblica incolumità. Tra questi, si indicava anche l’ex convento situato in via Amato di Montecassino, nei pressi della stazione della metropolitana di Materdei».
Questa struttura, risalente al Settecento, «è – prosegue Simeone nella nota – completamente ingabbiata da tubi innocenti sin dal terremoto del 1980 ed è divenuta un vero e proprio ecomostro, caratterizzato da solai sprofondati, macerie e vegetazione incolta. Nonostante ciò, spesso si verificano accessi illegali all’interno del complesso. Appena pochi giorni fa, come riportato da diversi articoli di stampa, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile sono intervenuti per transennare parte della strada sotto la facciata prospiciente via Amato di Montecassino».
«Molti residenti, inoltre, affermano di sentire rumori di cedimenti provenire dall’interno dell’edificio fatiscente e temono, quindi, che possano verificarsi crolli. Considerato il notevole pregio storico ed artistico di questo Monastero, situato in una delle zone a più alta densità abitativa ed in forte sviluppo economico, si chiede di conoscere quali siano gli intendimenti dell’Amministrazione in merito alla gestione dello stesso e se siano previsti interventi di messa in sicurezza e riqualificazione», conclude Simeone. Quanto si dovrà ancora aspettare per delle certezze?