La 45enne deceduta nel giorno dell’Epifania
L’avvocato Hilarry Sedu, che assiste i familiari di Immacolata Fiorentino, 45enne deceduta il giorno dell’Epifania alla clinica «Bianchi» di Portici (Napoli) dopo essere stata sottoposta ad un intervento di chirurgia estetica – il bendaggio gastrico, cosiddetto «sleeve» – al Nuovo Policlinico di Napoli, ha depositato alla Procura di Napoli un audio registrato dal fratello della vittima il 16 dicembre scorso – Immacolata era in quel momento in Rianimazione – da cui emergono le rassicurazioni ricevute dai sanitari del Nuovo Policlinico sullo stato di salute di Immacolata.
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Il contenuto dell’audio
Rassicurazioni ritenute fuorvianti e ingannevoli dai familiari di Immacolata, che hanno presentato denuncia il 7 gennaio scorso facendo aprire un fascicolo dalla Procura di Napoli per omicidio colposo. Un audio di poco più di 4 minuti in cui un’infermiera del reparto della Rianimazione dice al fratello di stare tranquillo, perché Immacolata è sveglia e vigile e addirittura mangia e beve, e che è in fase di ripresa; la dipendente ribadisce poi la posizione dei medici, ovvero che l’operazione alla 45enne era iniziata ma che poi era stata interrotta per un arresto cardiocircolatorio dovuto ad un’embolia polmonare.
Il fratello ribatte che il giorno prima alla zia era stato detto che l’operazione di bendaggio gastrico ad Immacolata era stata portata a termine, e che non si era interrotta come scritto nel referto. «Non è vero – risponde l’infermiera – l’operazione non si è conclusa». Per i familiari dunque Immacolata sarebbe stata operata ma l’intervento non sarebbe andato bene, provocandone la morte dopo oltre un mese di dolori.
La denuncia dei familiari
Secondo quanto denunciato, Fiorentino fu operata al Nuovo Policlinico il 22 novembre scorso, quindi in seguito ai problemi gravi avuti durante l’intervento fu trasferita nel reparto di Rianimazione, dove rimase in coma per 22 giorni; al risveglio, avendo superato la fase acuta e avendo scongiurato qualsiasi crisi cardiologica, la donna fu trasferita nel reparto di terapia sub-intensiva, dove è rimasta fino al 3 gennaio scorso, quando fu trasferita per la riabilitazione alla clinica Bianchi di Portici. Tre giorni dopo Fiorentino è deceduta tra lo sconcerto dei parenti, che credevano stesse in fase di guarigione.