La Muscarà attacca: «Come si comporterà verso i consiglieri?»
Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha impugnato la legge approvata dal Consiglio regionale della Campania che avrebbe consentito al presidente Vincenzo De Luca, del Partito Democratico, di candidarsi per un terzo mandato. La norma, fortemente contestata fin dalla sua proposta, è stata bocciata dal Governo in quanto ritenuta incostituzionale, sollevando un acceso dibattito politico e istituzionale.
Indice Articolo
In prima linea contro il provvedimento si schiera la consigliera regionale indipendente Maria Muscarà, che punta il dito contro il Partito Democratico sia a livello locale che nazionale.
«Soltanto ora ci si accorge che la proposta di legge sul terzo mandato era una ‘bufala giuridica’», afferma Muscarà. «Eppure, in Consiglio regionale, l’intera maggioranza si era schierata a favore di questa legge palesemente errata dal punto di vista giuridico. Com’è possibile che una Commissione abbia esaminato una legge così mal formulata e che i consiglieri regionali, nel loro ruolo di legislatori, non abbiano minimamente sollevato dubbi o verificato la correttezza della proposta? La legge è passata nel silenzio generale, con qualche sporadico mal di pancia subito camuffato da indifferenza».
Un orrore giuridico
La consigliera non risparmia critiche nemmeno alla segretaria nazionale del PD, Elly Schlein: «La cosa più grave è che persino la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si era espressa contro questa legge. Minacciava, seppure con toni blandi, di espellere dal partito chiunque l’avesse votata. Ebbene, non mi pare che questo sia avvenuto. A distanza di tempo, i rappresentanti del PD che hanno sostenuto questa legge sono ancora tutti al loro posto. Forse soltanto un consigliere è stato allontanato, ma per motivi del tutto estranei al terzo mandato».
Muscarà denuncia una gestione che definisce caotica e priva di credibilità: «Buffonate su buffonate, annunci a favore di telecamera senza alcun seguito concreto. Oggi si scopre che questa legge è incostituzionale? Esattamente come avevamo detto Salvatore Ronghi, presidente di Sud Protagonista, e la sottoscritta. Era un orrore giuridico sin dall’inizio».
Lanciando una provocazione alla Schlein, conclude: «Ora come si comporterà Schlein verso i suoi consiglieri, che avrebbero dovuto essere i primi a svolgere il loro ruolo di legislatori con serietà e competenza? Il silenzio e l’assenza di reazioni sono inaccettabili. Serve più trasparenza, meno annunci e un impegno reale per rispettare la funzione legislativa».