Camorra e Festa dei Gigli, il sacro e il profano uniti sotto la cupola dei clan

Dai Reale fino ai Marigliano: così la criminalità condiziona l’evento

Sacro e profano, mescolato e piazzato lì, su quella linea di confine che separa la tradizione dal folclore. Siamo a San Giovanni a Teduccio. Gli affiliati ai clan attivi in questa porzione di mondo hanno occupato oltre che ampi settori socioeconomici, anche quelli folcloristici. Due esempi su tutti sono quelli della cosiddetta festa dei Gigli e la celebrazione della festa della Madonna dell’Arco.

Sono eventi che i cittadini attendono con grandi aspettative, ma nel contempo fortemente strumentalizzati con l’obiettivo di magnificare l’egemonia sul territorio delle organizzazioni criminali e i loro capi. A questa logica non si sono sottratti i Formicola.

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L’informativa

C’è un’informativa redatta dagli agenti del commissariato di San Giovanni-Barra e datata 13 settembre 2017 che fa il punto proprio sulla manifestazione. Un documento allegato all’interno di un provvedimento che colpì il cartello Reale-Rinaldi-Formicola, emanazione dell’Alleanza di Secondigliano in quella porzione di città.

Nel corso della festa dei Gigli di San Giovanni, dal 31 agosto al 3 settembre 2017, nella zona dell’edilizia popolare di via Alveo Artificiale, ex via Taverna del Ferro, meglio conosciuta come ‘Bronx’, roccaforte del clan Formicola, si è svolta la ‘ballata dei Gigli di San Giovanni 2017’.

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Nell’informativa si legge che la manifestazione è stata organizzata da un’associazione di promozione culturale che ha sede in via Alveo Artificiale, «fondata nell’anno 2015 come da atto costitutivo registrato nei mese di maggio dello stesso anno all’Agenzia delle Entrate». L’evento aveva un programma cadenzato. Il 1° settembre era previsto uno spettacolo musicale, così come il giorno dopo. Il 3 settembre, dalle 10 e 30 alle 14 e dalle 19 alle 23 e 30 c’era l’alzata del giglio.

Per lo svolgimento di ciascun evento sono state regolarmente richieste dagli organizzatori e rilasciate dal Comune di Napoli le licenze di esercizio «da cui si evince l’avvenuto rilascio, laddove prevista, della concessione di suolo pubblico, nonché la conformità della documentazione allegata ed il rispetto degli ulteriori adempimenti previsti». Non solo. In occasione degli eventi, caratterizzati da una massiccia presenza di spettatori, è stato predisposto un servizio di osservazione e di ordine pubblico.

L’astro nascente

Nel corso della serata, prima dell’inizio dell’evento canoro a cui hanno partecipato alcuni cantanti neomelodici, gli agenti notarono la «presentazione al pubblico» del «padrino dei festeggiamenti» (figura simbolica a cui è demandata l’apertura dei festeggiamenti), tale Gaetano, presentato come astro nascente del calcio, che giunse a bordo di un calesse trainato da un cavallo. I poliziotti, per motivi di opportunità e di ordine pubblico, preferirono non procedere all’identificazione di quell’uomo. Tuttavia, attraverso i social network, riuscirono a risalire a Gaetano, nato nel 2001.

Era un minorenne all’epoca e incensurato, figlio di un uomo dei Formicola, classe 1976, appartenete al clan e legato da vincoli di parentela al capostipite Gaetano Formicola, assassinato in un agguato di camorra. Un analogo episodio fu rilevato anche il 3 settembre, in occasione del momento culminate della festa ossia la cosiddetta ‘alzata del Giglio’, manifestazione ispirata alle più famose Feste dei Gigli di Nola e di Barra e che consiste nella sfilata di un unico ‘Giglio’ cullato da una paranza di un centinaio di persone.

Il ringraziamento

Nel corso della mattinata, infatti fu annunciato ancora l’arrivo del «padrino», con il sottofondo musicale della colonna sonora del film ‘li Padrino’. In serata invece fu pubblicamente ringraziato il padre del ‘padrino’. Nel corso della ballata, inoltre, il ‘capo paranza’ (ossia colui che guida i cullatori), utilizzando l’impianto di amplificazione, salutò pubblicamente, ringraziò ed omaggiò la famiglia Marigliano.

Tale segno di riconoscenza verso quest’ultima famiglia «era verosimilmente da ricondursi al sovvenzionamento economico della manifestazione da parte della famiglia, come si ricava dal fatto che i cullatori indossavano le t-shirt con il logo pubblicitario di un bar del corso San Giovanni riconducibile alla famiglia Marigliano» e in particolare a un soggetto che gestisce lo stupefacente nel quartiere di San Giovanni per conto del clan Formicola.

Non è tutto. In occasione della serata canora del 1° settembre, gli agenti del commissariato San Giovanni Barra ebbero modo di constatare che la presentatrice dell’evento era insieme a un uomo dei Silenzio, famiglia storicamente alleata con i Formicola. Sull’associazione furono fatti accertamenti e risultò che solo uno dei fondatori, che rivestiva la carica di supplente del collegio dei revisori, aveva dei precedenti, mentre nulla emerse a carico degli altri membri dell’associazione.

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