Riciclaggio ed estorsione aggravata: condannato il boss Michele Senese

di Fabio Maresca

La camorra nella Capitale

Una condanna, quella per il capoclan Michele Senese, e un’assoluzione a conclusione dell’udienza preliminare del processo legato all’operazione «affari di famiglia» che vede coinvolti esponenti del clan Senese operante nella capitale.

Il procedimento approdò a Napoli dopo che la Corte di Appello di Roma si ritenne territorialmente incompetente. Il Gup Enrico Campoli ha mandato a processo tutti gli imputati che saranno giudicati dalla quinta sezione penale (in composizione collegiale) e ha contestualmente emesso i primi verdetti per chi ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, ossia Michele Senese (difeso dagli avvocati Leto e Spinarelli), soprannominato «o’ pazz» ritenuto colpevole di riciclaggio ed estorsione aggravata: al boss sono stati inflitti sei anni di reclusione e altri tre anni di libertà vigilata.

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Assolto dalle accuse di reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza delittuosa, invece, Alessandro Cosentino, per anni leader di un gruppo ultras del Napoli (difeso dagli avvocati Coppola e Maiuri) per il quale la Procura aveva chiesto 5 anni di reclusione

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