Il calciatore della Fiorentina ha lasciato la struttura 12 giorni dopo il malore
Edoardo Bove non è più ricoverato all’ospedale di Careggi: il centrocampista della Fiorentina nel tardo pomeriggio ha lasciato la struttura a distanza di 12 giorni dal malore che lo ha colpito l’1 dicembre, al 17’ della gara contro l’Inter al Franchi, per cui è stato in pericolo di vita. Sono stati giorni convulsi, di grande paura e preoccupazione, per la famiglia, per tutta la Fiorentina, per il mondo del calcio e dello sport, giorni in cui il 22enne ha effettuato vari accertamenti che serviranno ai medici di capire le cause dell’arresto cardiaco e avere un quadro clinico completo.
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Martedì scorso Bove si è sottoposto ad un intervento per l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo rimovibile: un intervento considerato di routine in tutti i reparti di cardiologia, necessario secondo il protocollo sanitario per poter lasciare l’ospedale. Già la sera stessa il centrocampista aveva telefonato alla sua società per rassicurare sulle proprie condizioni.
Il saluto ai compagni
Stamani, durante il tradizionale brindisi di auguri organizzato dalla Fiorentina al Viola Park, le dimissioni di Bove da Careggi erano date ormai per imminenti e c’era attesa da un momento all’altro per la bella notizia. Domani il giocatore si recherà al centro sportivo per abbracciare i dirigenti, Palladino e i compagni, che preparano la trasferta di domenica a Bologna.
In tutto questo periodo, insieme ai tifosi, non gli hanno fatto mancare affetto e vicinanza, a partire dall’amico Cataldi che gli ha dedicato il gol-vittoria contro il Cagliari. In tanti sono andati a trovarlo all’ospedale, fra questi anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e numerosi sono stati i messaggi di sostegno arrivati da ogni parte, compresi quelli del numero uno della Fifa Gianni Infantino, del Real Madrid tramite l’ex campione Butragueno e del commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti che ha annunciato che presto andrà a trovarlo.
Il percorso riabilitativo
La salute resta la priorità per Bove che adesso inizierà il percorso riabilitativo e attendere almeno qualche mese per ottenere l’esito di tutti gli esami effettuati, compresi i test genetici, dopodiché insieme alla famiglia deciderà il da farsi, se togliere o meno il defibrillatore: al momento le normative italiane non permettono di giocare con tale dispositivo, al contrario di altri campionati come quello inglese (emblematico il caso del danese Eriksen), olandese, spagnolo e tedesco. Intanto la società viola, come ha fatto sapere il direttore sportivo Daniele Pradè, manterrà sotto contratto Bove fino al prossimo giugno, quando terminerà il prestito dalla Roma.