Fitto: «Il Sud sta contribuendo alla ripresa dell’Italia e dell’Europa»

di Marika Aiello

Il vicepresidente della Commissione Ue: «I dati confermano che la crescita del Mezzogiorno sta accelerando»

I dati economici mostrano che «il Sud sta contribuendo in modo crescente alla ripresa economica dell’Italia e di conseguenza anche dell’Europa». È un passaggio del videomessaggio inviato dal vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme della Commissione europea, Raffaele Fitto, al convegno organizzato dall’Unione industriali di Napoli sul tema del «Mezzogiorno come motore della ripresa dell’Italia».

«I dati confermano che la crescita del Mezzogiorno sta accelerando e si sta facendo strada in modo significativo – spiega l’ex ministro – con impatti positivi non solo per l’Italia ma per l’intera area euro. Secondo l’Istat, nel 2023 il Pil del Mezzogiorno è cresciuto dell’1,3%, superando la media nazionale e mostrando una dinamica positiva rispetto alle regioni del Nord, dove la crescita è stata più contenuta».

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Anche sul fronte dell’occupazione, fa notare Fitto, «il Mezzogiorno ha registrato i maggiori guadagni, con un aumento degli occupati pari al 2,5%. Un dato che trova conferma nel rapporto Svimez, che nel luglio del 2024 ha evidenziato come nel 2023 il Pil del Mezzogiorno sia cresciuto dell’1,3%, superando la media nazionale dello 0,9%, con un contributo significativo degli investimenti pubblici».

Nel contempo, sottolinea Fitto, la crescita «è rallentata a causa della frenata dell’industria nel Nord, mentre nel Centro ha visto una stagnazione». Tuttavia, per il vicepresidente della Commissione europea è importante sottolineare come «la spesa pubblica per incentivi alle imprese sia cresciuta del 16% al Sud, a fronte di un incremento più marcato nel Centro-Nord. Questo differenziale – conclude – riflette la difficoltà del tessuto produttivo meridionale che, caratterizzato da un numero inferiore di imprese di grandi dimensioni, trova più complesso assorbire le misure di incentivo per l’ammodernamento tecnologico e digitale, in particolare previste dal Pnrr».

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