L’ultima manifestazione ha visto la partecipazione di circa 200 persone
A Torre Annunziata continua incessante l’urlo di protesta da parte dei cittadini che chiedono la riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase. Questa volta il corteo è stato organizzato dal «Nucleo Operativo», comitato nascente del territorio torrese composto da otto persone che nonostante nella vita seguano percorsi sociali, politici e lavorativi differenti, si sono riunite per il bene comune.
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L’ultima manifestazione del 5 dicembre ha visto la partecipazione di circa 200 persone. Il corteo è partito, scortato dalle forze dell’ordine, da piazza Nicotera e si è concluso nei pressi del nuovo centro commerciale Maximall, dove c’è stato un intervento di alcuni membri: «Abbiamo selezionato il percorso per sottolineare le ulteriori problematiche che ci saranno per i pronto soccorso (ambulanze e privati) a percorrere la strada in direzione del pronto soccorso di Castellammare».
«Torre Annunziata, a causa degli ultimi anni di malgoverno, ha priorità in ogni settore, ma non possiamo permettere che il pronto soccorso non venga riaperto. La salute è un diritto. Sappiamo chi ha deciso di chiudere il pronto soccorso e sappiamo bene chi ancora non si è adoperato per riaprirlo» afferma Bruno Ausiello presidente del nucleo operativo.
Le assenze rumorose
«Ci sentiamo di giustificare quella parte del popolo che è sempre scesa in piazza al nostro fianco a manifestare, e che in quest’ultima manifestazione, ha preferito il calore di casa al freddo pungente in strada. Non giustifichiamo in alcun modo le assenze politiche, quelle dettate da diversificazioni di intenti e che, invece, hanno utilizzato il pronto soccorso come oggetto di gran parte della scorsa campagna elettorale e che oggi hanno deciso che la struttura sanitaria d’urgenza non è più una priorità. Almeno fino alle prossime elezioni regionali».
«Noi saremo sempre presenti perché liberi da ogni dinamica politica», aggiunge il segretario Luciano Donadio. «Stiamo già preparando la prossima manifestazione per gennaio. Questa volta in massa, uniti e arrabbiati» conclude il consigliere Pasquale Gagliardi.