Alla Fondazione Banco di Napoli arriva «Un mare di storie»

di Chiara Langella

La mostra con una cospicua selezione di fotografie con unico denominatore il mare

Cento fotografie esposte in diverse sedi del «miglio della memoria», la rete che ospita istituzioni napoletane situate tra i decumani. Lunedì 9 dicembre, alle 18, inaugura a Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco di Napoli e della Fondazione IlCartastorie, ‘Un mare di storie-Fotografie della collezione Rita e Riccardo Marone’, allestita nelle sale dell’Archivio Storico, curata da Angela Madesani e Carla Viparelli.

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Si tratta, sottolinea una nota, «di una cospicua selezione di fotografie, che hanno come denominatore comune il mare. Il percorso della mostra non si limita alle Sale d’Archivio della Fondazione Banco di Napoli, ma si estende ad altre due sedi istituzionali nel Centro Antico con due foto di grandi dimensioni, collocate rispettivamente nella Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania e nella Biblioteca Universitaria».

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Tale articolazione sottolinea l’appartenenza delle sedi, e di molte altre dislocate nella stessa area, al «miglio della memoria», che nello spazio di appena un miglio appunto, raccoglie un patrimonio di oltre due milioni di libri e centoventi chilometri di documentazione archivistica. Già in precedenza questa selezione a tema marino della Collezione Marone era stata ospitata dal Comune di Senigallia, con un numero minore di foto.

La doppia valenza

Questa napoletana, come la precedente marchigiana, è una mostra, si mette in evidenza, «con una doppia valenza. La prima legata all’ambito storico-collezionistico, e la seconda, di matrice iconografica, legata alla storia della fotografia». «Infatti, un’attenzione particolare è dedicata ai cosiddetti “minori” – spiega Madesani – che rivelano una gestione del linguaggio fotografico tutt’altro che ‘minore’ e che hanno avuto la sfortuna, per motivi diversi, di essere poco ricordati».

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L’allestimento proposto è strettamente legato all’Archivio che ospita le opere, e il titolo «Un mare di storie» sottolinea questa interazione paritaria tra il luogo e le fotografie, secondo le istanze contemporanee dell’installazione delle opere d’arte: ‘Un mare di storie’ sottolinea questa interazione paritaria tra il luogo e le fotografie, secondo le istanze contemporanee dell’installazione delle opere d’arte. «Un’onda di immagini e di luce lambisce gli antichi volumi – scrive Viparelli – snodandosi lungo i cento metri di perimetro nelle cinque sale al terzo piano senza soluzione di continuità, come un rollino fotografico allo stesso tempo contenitore e contenuto di infinite storie». La mostra sarà aperta fino al 10 gennaio

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