L’annuncio dell’annuncio ha già creato scompiglio
L’annuncio dell’annuncio ha già creato scompiglio. Pochi giorni prima della riapertura delle urne per la Costituente M5s, Beppe Grillo è tornato a farsi vivo sui social, pubblicando un post per convocare virtualmente amici e non, a cui si rivolgerà con una diretta video per «un delicato messaggio»: l’invito è accompagnato da una foto con Gianroberto Casaleggio.
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L’appuntamento è per le 11.03. Come sempre, quando si tratta di Grillo diventa difficile distinguere intenzioni da provocazioni. Anche perché Grillo proprio quello vuole: confondere, scartare di lato, sorprendere.
Così, per tutta la giornata, si sono susseguite le più svariate previsioni – fondate e meno – sulle mire del garante: farà un ricorso sullo statuto, no sul simbolo, no farà un invito all’astensione… La prima ipotesi è emersa fra gli storici del Movimento, che hanno scorto un messaggio nel singolare orario dell’annuncio: 11.03 sembra una citazione dell’11 marzo 2022, il giorno in cui venne votato lo statuto che disegna il ruolo occupato da Giuseppe Conte.
Questo potrebbe quindi suggerire l’intenzione di Grillo di impugnare quel passaggio, mettendo così in discussione il presidente.
Fra i parlamentari vicini a Conte, però, si ricorda che quello Statuto disegnò anche il ruolo di garante che Grillo ha ricoperto in questi due anni: garante, oltretutto, anche dello Statuo che ora impugnerebbe. Insomma, sarebbe una mossa ardita. Resta poi in campo l’invito all’astensione. Grillo ha chiesto la ripetizione del voto per la Costituente: il suo obiettivo è annullare buona parte delle decisioni prese una decina di giorni fa, prima fra tutte la cancellazione della figura dello stesso Garante. Un risultato che Grillo potrebbe ottenere se non venisse raggiunto il quorum. C’è altro.
Il simbolo
«Grillo cosa sta dicendo? Avete rovinato tutto, avete cancellato le regole fondative, a questo punto chi se ne fotte di come andrà la votazione, tanto il quorum lo raggiungeranno visto che Conte ha cancellato gli iscritti – ha detto l’ex ministro Danilo Toninelli, che fa parte della struttura del Movimento ed è considerato vicino al garante – Vada come vada, immagino che Grillo farà attivare i suoi legali per reimpossessarsi del simbolo. E Conte anche formalmente sarà obbligato a fare il suo partito».
La battaglia legale
La battaglia legale sembra destinata ad andare ben oltre il voto del prossimo fine settimana, che metterà da parte uno dei due leader del Movimento: Grillo se verrà confermata l’estinzione del suo ruolo, Conte in caso contrario, visto che difficilmente potrebbe continuare a guidare il partito con a fianco la figura ingombrante del fondatore. È indubbio comunque che il simbolo sia uno degli oggetti di maggior contesa.
Fra gli ex rimasti fedeli al garante, più di uno ipotizza che in caso di nuova «sconfitta» alle urne, Grillo possa mettere in atto un piano B, cominciando a lavorare per presentare alle prossime politiche una nuova forza col logo del M5s.
Conte a Pomigliano d’Arco
Da Pomigliano d’Arco (Napoli), dove è intervenuto al presidio dei lavoratori Trasnova ai cancelli dello stabilimento Stellantis, Conte ha preferito non rinfocolare lo scontro diretto con Grillo: dal suo annuncio «non mi aspetto nulla – ha detto il presidente del M5s – aspettiamo che si rivoti. Ha chiesto che si rivoti e voteremo, ha chiesto la riconferma di un bagno di democrazia e abbiamo risposto richiamando tutti gli iscritti a votare, questa è la democrazia».
Dal Movimento 5 Stelle Conte è descritto come «sereno» e concentrato sul lavoro, «non solo per la campagna verso il voto – viene spiegato – ma anche per tradurre in politica e in fatti politici le determinazioni della Costituente, come dimostra il fatto che nella prossima settimana verrà discussa in Aula la mozione del M5s per la legalizzazione della cannabis»