Alloggi che dovrebbero garantire un tetto a chi è in difficoltà
Rubinetteria dorata, bagni in marmo, vasche idromassaggio, divani e camere da letto damascate: le immagini degli interni di alcune case popolari sgomberate a Caivano raccontano un paradosso inquietante. Questi alloggi, che dovrebbero garantire un tetto a chi è in difficoltà, erano diventati «residenze extralusso» abitate da persone senza alcun diritto a occuparle.
L’operazione, che ha portato allo sgombero di 36 abitazioni, ha coinvolto famiglie non solo prive dei requisiti economici, ma anche legate alla camorra. «Non sono né poveri né comunisti perseguitati, ma persone che non hanno diritto alla casa perché vivono nell’illegalità, sono l’anti-Stato» sottolinea Libero nell’articolo dal titolo «Le case extralusso dei camorristi rossi». Il riferimento è al ritrovamento, anche, di una bandiera rossa con la falce e il martello.