Il tecnico del Napoli analizza la sfida col Torino
«Siamo primi in classifica ma con un solo punto di vantaggio su quattro squadre e pochi sulla Juventus sesta, è un campionato equilibrato finora ma penso che già alla fine del girone di andata comincerà ad allungarsi la situazione in classifica».
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Antonio Conte si gode così il primato in classifica del suo Napoli, ma avverte che la corsa allo scudetto resta lunghissima in una serie A di alto livello: «I match europei hanno confermato che in Italia iniziamo ad avere un livello tecnico tattico molto elevato – spiega oggi -, altrimenti non vincerebbero Inter, Atalanta, senza dimenticare la Juve che ha pareggiato in casa dell’Aston Villa, la vittoria del Milan e anche ieri la Roma, che è una signora squadra dimostrandolo in casa di un Tottenham dalla rosa ottima e che può vincere la Premier. Il calcio italiano è cresciuto in maniera importante e hai a che fare con squadre forti, per questo c’è equilibrio. Complimenti a loro che fanno parte di un percorso europeo a cui vogliamo aggiungerci».
La partita di domenica
Conte guarda all’idea di giocare in Champions nella prossima stagione ma anche alla quotidianità, a cominciare dalla sfida di domenica in casa del Torino allenato dal suo ex vice Paolo Vanoli: «Il Torino – ha detto – è in un momento di difficoltà, ho visto le loro ultime sei-otto partite. Sono partiti benissimo poi è arrivato l’infortunio di Zapata ma resta un gruppo solido e di qualità. Vivo a Torino, conosco l’ambiente granata che è bello, caldo e forte. Sono stato spesso a vederli allo stadio l’anno scorso e sappiamo che è una partita da affrontare con rispetto. Il 3-0 al Napoli dello scorso anno? Ero allo stadio ma non penso al passato ma al nuovo percorso».
Un percorso che Conte vuole vedere migliorato «sicuramente in maniera forte – ha detto – negli ultimi 30 metri, nella qualità del passaggi, nel colpo del giocatore talentuoso, il modo di attaccare con cattiveria l’area avversaria. Ci lavoriamo da un po’ ma dopo ogni allenamento esco contento perché vedo l’applicazione di questi ragazzi che quando capiscono che devono migliorare li vedo applicatissimi. Dal primo all’ultimo hanno voglia di alzare il livello».
Kvaratskhelia e Raspadori
Il tecnico si sofferma anche su due giocatori da Kvaratskhelia a Raspadori: «Il georgiano – ha detto – ha voglia e determinazione di crescere. Contro la Roma era deluso alla perché ha avuto due chance importanti per il gol. È un ragazzo che ha voglia di crescere, ha soli 23 anni, lo vedo bene sul pezzo, sintonizzato con la squadra, può diventare di livello top».
Su Raspadori che si lamenta di giocare poco, il tecnico è netto: «Jack è importante e forte – ha sottolineato – la mia intenzione è rinforzare il Napoli non indebolirlo. Questo messaggio è chiaro per tutti. Quest’anno giochiamo solo il campionato e Raspadori dopo i titolari è forse il più usato, sta crescendo. La squadra sa che se dopo 13 partite hai questa classifica significa che tutto il gruppo sta lavorando verso la stessa direzione con entusiasmo e io non sarò stupido da lasciare andare via giocatori utili, l’ho fatto questa estate e lo farò anche in prossima finestra di mercato. Non sarò mai così stupido da indebolirlo».