Il giudice non ha convalidato il fermo ma ha emesso una nuova ordinanza. Il 19enne: «Mi ha detto non lasciarmi»
Il gip di Napoli Iaculli lascia in carcere Renato Benedetto Caiafa. Il giudice non ha confermato il fermo emesso dalla polizia di Stato ma emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare. Nell’interrogatorio per l’udienza di convalida il 19enne ha confermato quanto aveva già dichiarato in questura quando la polizia di Stato gli ha notificato per il porto, la detenzione e la ricettazione dell’arma che la notte tra venerdì e sabato scorsi ha ferito a morte il suo amico 18enne, Arcangelo Correra, poi deceduto in ospedale.
Difeso dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, il ragazzo – che è indagato per l’omicidio colposo di Correra – ha ripetuto anche al giudice di avere trovato la pistola sulla ruota di un’auto parcheggiata e che, mentre la stava maneggiando è partito il colpo poi risultato fatale. Al gip Iaculli ha voluto riferire anche le ultime parole pronunciate dall’amico, mentre di corsa lo stavano accompagnando al Vecchio Pellegrini: «Renato, non mi lasciare».
L’avvocato De Gregorio si era opposto alla convalida del fermo: a suo parere, infatti, non è sussistente il pericolo di fuga, in quanto il ragazzo si è presentato spontaneamente in Questura, senza attendere che la polizia lo andasse a cercare. L’avvocato aveva chiesto che la misura cautelare del carcere venga attenuata con i domiciliari proprio in virtù del comportamento adottato da Caiafa dopo la tragedia: è incensurato, è stato collaborativo, ha prestato soccorso alla vittima e si è presentato in Questura.