Il talentuoso attore partenopeo a ilSud24.it: «Nonostante il teatro sia divertimento, c’è qualcosa di sacro»
«Interpretare Eduardo De Filippo è stata un’occasione rara e bellissima». Mario Autore, non nasconde l’emozione quando racconta, in un’intervista con ilSud24.it, l’emozione di interpretare un mito del teatro napoletano. Un’icona non solo per chi lavora al cinema e sui palcoscenici. Un ruolo impegnativo. Eppure Autore ha accettato la sfida e l’ha vinta.
Indice Articolo
Nonostante la giovanissima età, visto il suo indiscutibile talento, ha già una carriera costellata di importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Hystrio. Autore, nonostante abbia già affrontato una sfida per molti insormontabile, è deciso a non fermarsi qui ed è già impegnato su diversi fronti. Progetti che caratterizzano il suo presente e futuro artistico.
Ha iniziato il suo viaggio nel mondo della recitazione a soli 12 anni, partecipando a laboratori teatrali scolastici che si sono rivelati determinanti. «Ho avuto queste due insegnanti che sono state assolutamente illuminanti», racconta. «Mi hanno insegnato l’importanza della creatività e del divertimento. Per me, l’atto creativo deve essere gioioso, felice, sempre. Anche se si tratta di lavoro, deve essere un gioco serio, un gioco creativo». Un insegnamento che non ha mai abbandonato l’attore, rendendo il suo approccio alla scena sempre fresco e coinvolgente.
Il legame tra il divertimento dell’attore e il pubblico, secondo Autore, è fondamentale. «Il pubblico percepisce se un attore si sta divertendo oppure se sta eseguendo qualcosa meccanicamente», spiega. «Questa componente inconscia è molto sottovalutata: se ci divertiamo sul palco, il pubblico riesce a vedere le cose in modo diverso».
Nel corso degli anni, con altri maestri, ha imparato anche il rispetto profondo per il pubblico e per l’arte stessa: «Nonostante il teatro sia divertimento, c’è qualcosa di sacro. Serve molta attenzione verso il pubblico, il testo e anche il regista».
Il valore dei premi e il loro significato
Nonostante abbia ottenuto premi prestigiosi, l’attore ammette: «Non sempre mi sento di meritarli», confessa. «I premi fanno piacere perché riconoscono il tuo lavoro, ma non li considero una valutazione oggettiva. Un attore non può essere paragonato a un altro: ogni attore è diverso, per età, fisicità, modo di interpretare. I premi sono più un segno di affetto del pubblico che un vero valore assoluto».
L’esperienza di interpretare Eduardo De Filippo
Nel 40esimo anniversario della morte di Eduardo De Filippo, Autore ha avuto l’onore di portare in scena un personaggio ispirato al grande maestro. «Interpretarlo è stata un’occasione rara, soprattutto per un giovane attore», racconta. «È molto difficile, di solito, avere la possibilità di studiare e interpretare un personaggio realmente esistito, e per me è stato stimolante in modo unico». Eduardo, infatti, rimane una figura amatissima per una questione di memoria collettiva: «Ha inciso le sue opere nella memoria visiva e fisica degli italiani, ed è stato capace di restare nel tempo grazie alla sua capacità di essere popolare e, allo stesso tempo, un grande autore drammaturgo».
Parlando degli aspetti della personalità di De Filippo che lo hanno colpito di più, Autore evidenzia la severità: «Era particolarmente duro, con gli altri e con se stesso. È un tratto che ho cercato di comprendere, e forse, guardando alla sua storia, si può intuire qualcosa. Poi c’era la sua intelligenza silenziosa, un altro elemento che mi affascina: Eduardo non amava parlare troppo, preferiva lasciare ai suoi testi l’onere di esprimere i suoi pensieri».
Progetti e ambizioni future
Attualmente in tournée con uno spettacolo di Eduardo De Filippo, ha ancora molto in cantiere. «La tournée continuerà fino a Dicembre», svela. «Ci sono altri progetti, ma sono ancora in fase di sviluppo, cantieri aperti su cui sto lavorando ma ancora nulla di concreto». Un segno chiaro, però, che Mario Autore ha ancora molto da offrire e che la sua strada nel mondo del teatro è in continua evoluzione.