La dirigenza costretta a pagare circa tremila euro. Non coinvolta Casa Reale Holding
Avrebbero costretto la dirigenza di una squadra di calcio, il Savoia, a pagare circa tremila euro per consentire loro di proseguire nell’attività sportiva: è una delle accuse che i carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) e la Dda partenopea contestano a cinque persone accusate, a vario titolo, di estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso, per avere agito con l’obiettivo di agevolare il clan Gionta di Torre Annunziata.
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Inoltre, secondo i militari avrebbero anche concesso prestiti usurari a un imprenditore nel settore ittico poi pesantemente minacciato per costringerlo a restituire il debito. Ai cinque indagati i carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli.
Le persone coinvolte nell’ordinanza cautelare sono: Felice Savino, 65 anni, Ciro Scognamiglio, 44 anni, Salvatore Ferraro, 60 anni, Filomena bove, 59 anni e Giuseppe Ferraro, 33 anni. A Savino e Scognamiglio sarebbero contestate le estorsioni al Savoia Calcio. La vicenda legata alla squadra di Torre Annunziata risalirebbe a prima del 2022 e non riguarda l’attuale società di Emanuele Filiberto di Savoia e presieduta da Nazario Matachione.
La nota della società di Emanuele Filiberto di Savoia
Il Savoia 1908 Fc «precisa che l’attuale vicenda emersa da notizie di stampa non riguarda l’attuale società che non ha mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva. Oggi, però, più di prima le notizie diffuse mettono in evidenza che abbiamo salvato il Savoia e il nome di Torre Annunziata, rilevando il club che era nel mirino della camorra. Noi non consentiremo a nessuno di potersi avvicinare alla nostra società e che possano ripetersi episodi del genere che, qualora venissero accertati perché ancora in fase di indagini da come leggiamo, sarebbero gravissimi».
«La nostra società – continua una nota – sta lavorando da dicembre 2022 per ridare la giusta immagine al Savoia e fare in modo che si elimini questo accostamento alla camorra che, purtroppo, ha devastato questa città. Noi continueremo nel nostro lavoro per portare avanti il progetto di un calcio pulito, togliendo i ragazzi dalla strada con la nostra Academy che già conta oltre 250 ragazzi e fare in modo che certe cose non accadano più».
«Purtroppo, quando si verificano episodi del genere bisogna affidarsi alla giustizia e alle forze dell’ordine che stanno facendo un importante lavoro sul territorio. Ciò che leggiamo rappresenta il passato rispetto al Savoia Calcio e certe cose non devono più accadere, ma se dovessero ripetersi diciamo che è importante non avere paura e denunciare subito. Abbiamo strappato questa squadra dalle mani della camorra come ribadito anche da Emanuele Filiberto in un recente comunicato e continueremo nel nostro progetto per contribuire al riscatto della città e di tutto il territorio» conclude il Savoia.