Con la formula «perché il fatto non sussiste»
La Corte di Appello di Napoli (quinta sezione penale) per il processo bis sul presunto disastro colposo ambientale di «Bagnoli Futura» ha assolto tutti gli imputati con la formula «perché il fatto non sussiste». Il procedimento giudiziario risale al 2014 mentre le indagini presero il via nel 2007.
Le assoluzioni riguardano l’ingegnere Gianfranco Caligiuri (ex direttore tecnico di Bagnoli Futura, difeso dagli avvocati Alfonso e Guido Furgiuele), il notaio Sabatino Santangelo (all’epoca presidente e vice sindaco di Napoli, difeso dall’avvocato Giuseppe Fusco), l’ingegnere Mario Hubler (direttore generale di Bagnoli Futura, difeso dal professore Alfonso Furgiuele e dall’avvocato Luca Bancale).
Formula piena anche per l’architetto Giuseppe Pulli (all’epoca dirigente del settore ambiente del Comune di Napoli, difeso dall’avvocato Claudio Botti), per Alfonso De Nardo (responsabile del dipartimento provinciale dell’Arpac, difeso dall’avvocato Loiacono). La Corte di Appello di Napoli aveva già assolto tutti gli imputati escludendo che «Bagnoli Futura» avesse cagionato un disastro con la bonifica nel periodo che va dal 2005 al 2013. La Suprema Corte di Cassazione annullò questa sentenza rinviando ad altra sezione della Corte di Appello partenopea il compito di accertare, nel merito, se la bonifica avesse comunque aggravato la situazione di inquinamento ambientale. Oggi viene messa la parola fine a questo procedimento giudiziario durato una decina di anni.