Ucciso e dato alle fiamme a Pianura, preso il killer di Ramondino: è un minorenne

di Enzo Amato

Avrebbe sparato al 20enne il cui corpo fu portato in una zona di campagna e poi bruciato. Il movente del delitto legato a dissidi sullo spaccio di droga

Ucciso e bruciato nel quartiere di Pianura. Il presunto autore del crimine è un minorenne. La polizia, su incarico del Procuratore della Repubblica di Napoli e del Procuratore per i Minorenni, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare presso un istituto penale minorile, nei confronti di un giovane sospettato dell’omicidio di Gennaro Ramondino. Il delitto risale alla notte del 31 agosto scorso, quando il corpo di Ramondino fu trovato carbonizzato tra le sterpaglie in una zona rurale di Pianura.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Napoli sotto la guida di Giovanni Leuci e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura per i Minorenni, hanno permesso di ricostruire il contesto dell’omicidio. Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe avvenuto in un sottoscala di via Comunale Napoli, utilizzato abitualmente dai gruppi criminali della zona per lo spaccio di droga. Il minorenne indagato, già in carcere per altri motivi, avrebbe sparato a bruciapelo contro Ramondino, uccidendolo sul colpo. Con l’aiuto di complici, avrebbe poi trasportato il cadavere in aperta campagna, dove è stato successivamente trovato carbonizzato, con l’intento di cancellare ogni traccia dell’omicidio dal luogo in cui era avvenuto.

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Il movente

L’omicidio, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, sarebbe legato a dissidi interni sul controllo dello spaccio di droga e la spartizione dei profitti illeciti. Un altro sospettato, maggiorenne, era già stato fermato nelle scorse settimane con l’accusa di favoreggiamento, occultamento e distruzione del cadavere e dei veicoli utilizzati per trasportarlo.

Nel corso delle indagini è stata ritrovata anche l’arma del delitto, nascosta in una zona di campagna sempre a Pianura. Gli inquirenti ipotizzano che sia in corso una guerra tra bande di giovanissimi nel quartiere, simile alla vecchia «Paranza dei bambini».

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Un nuovo gruppo criminale

Questo nuovo gruppo criminale, secondo le indagini, sarebbe stato guidato fino a pochi mesi fa da Massimiliano Santagata, arrestato a inizio agosto insieme ad altri due giovani per un tentato omicidio avvenuto a maggio. Santagata, ventenne, avrebbe organizzato il raid non per questioni economiche o di territorio, ma per difendere l’onore della sua famiglia, il «nome» dei Santagata.

Gennaro Ramondino, ucciso a soli vent’anni con tre colpi di pistola e poi bruciato, frequentava lo stesso ambiente. Era un giovane pregiudicato di Fuorigrotta, affascinato dal mondo della criminalità, ma troppo giovane per avere un curriculum criminale consolidato. Secondo gli investigatori, era vicino al baby boss Massimiliano Santagata, un ragazzo trattato come un grande nella sua cerchia, ma che ha incontrato una tragica fine

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