Casalesi, dal camorrista ‘part time’ al bar utilizzato per le riunioni del clan

di Enzo Amato

Il racconto del collaboratore di giustizia Giovanni Ferriero: il locale era un punto di riferimento per gli affiliati

Il camorrista ‘part time’ e il bar punto di ritrovo per il clan dei Casalesi. È il racconto del collaboratore di giustizia Giovanni Ferriero che parla dei Mazzaro. Nell’interrogatorio di fa riferimento al fratello di Antonio Mezzero, che «gestiva un bar a Brezza di Grazzanise». Si trattava di Giuseppe Mezzero. «Quel bar di Brezza di Grazzanise – aggiunge il pentito – lo conosco bene, perché ci sono stato parecchie volte e, insieme a Raffaele, mi sono incontrato in quel bar con un grossista di carni. Devo dire che Giuseppe Mezzero, nell’ultimo periodo, è stato tra i fratelli di Antonio, il più disponibile nei confronti dell’organizzazione».

Secondo il pentito «deteneva, per conto dell’organizzazione, un vero e proprio arsenale che portò nei pressi della mia abitazione e cioè, grosso modo, nel luogo ove Raffaele Caianello venne ‘pescato’ dalla Polizia dentro il fiume Volturno». Del fratello di Mezzero, il pentito afferma che «non era un camorrista a ‘tempo pieno’. Egli, ricordo, che lavorava presso un’azienda di gas a Brezza di Grazzanise anche se, di recente, aveva smesso di lavorare. Lavorava in un caseificio, ubicato a fianco del bar del fratello Giuseppe, insieme al suocero».

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Secondo il pentito Michele Mezzero «assai spesso, accompagnava suo fratello Antonio nelle campagne dove noi ci riunivamo rimanendovi. Non ricordo, però, se lo stesso abbia partecipato all’organizzazione di attività delittuose».

Di Giuseppe invece afferma che «era sicuramente coinvolto nelle attività del nostro gruppo. Egli, non solo, come ho già spiegato, deteneva per conto dell’organizzazione criminale le armi, ma, inoltre, collaborava anche nell’attività estorsiva del clan tanto che io stesso vedevo che, Antonio, nel corso delle riunioni, incaricava Giuseppe di andare a chiamare questo o quell’imprenditore da estorcere. Il suo bar di Brezza di Grazzanise era diventato un nostro punto di riferimento tanto che gli stipendi per noi affiliati venivano lasciati dai Casalesi da lui».

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