Delitto alla Duchesca: ecco chi è il presunto killer di Luigi Procopio

di Enzo Amato

Nel 2006 rapinò l’auto alla fidanzata di Lello Amato jr e fu pestato. Nel 2022 fece fuoco contro la compagna incinta e fu arrestato per tentato omicidio

Antonio Amoroso, il 37enne fermato per l’omicidio di Luigi Procopio, è un volto noto alle forze dell’ordine fin da quando era giovanissimo. Era il 2009, quando il suo nome spuntò nella maxinchiesta Sc3 che colpì gli scissionisti del clan Di Lauro. Ma Amoroso con quel clan non c’entrava. In quel provvedimento si parlava di lui come del responsabile della rapina di un’auto commessa nel 2006 con un’arma giocattolo priva del tappo rosso.

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Nelle pagine del provvedimento si legge: «Mentre il complice rimaneva a bordo dello scooter, si avvicinava alla giovane dicendo in dialetto “scendi dall’auto” e, dopo essersi fatto consegnare l’auto si dava alla fuga, mentre il complice, che lo aveva atteso a bordo dello scooter, si dava alla fuga; con l’aggravante di avere commesso il fatto con uso di armi, ossia con una pistola giocattolo priva di tappo rosso del tipo police abbandonata sul posto».

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La vittima era l’allora fidanzata Raffaele Amato jr, nipote del boss. Quella rapina fu punita dagli Amato-Pagano. Il giovane fu portato in un box a Melito, ossia nel rione 219, un complesso di case popolari edificato nella zona e controllato dal clan. Gli Amato-Pagano disponevano di “box”, dove potevano essere segregati, torturati o uccisi i loro avversari, senza che alcuno sentisse o intervenisse anche in considerazione del fatto che quello era un territorio da loro controllato militarmente.

I dettagli di quella punizione emersero in un’intercettazione. L’indomani fu predisposto un controllo a cura del personale del commissariato Vicaria-Mercato. Gli agenti notarono sul volto del giovane Antonio Amoruso le evidenti tracce delle lesioni subite la sera prima.

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Il tentato omicidio

Non solo. Il 6 aprile del 2022 fu destinatario di un’ordinanza cautelare in carcere per un tentato omicidio commesso con arma da fuoco. Secondo la ricostruzione, il 25 marzo precedente sparò contro la compagna che, in quel momento, era incinta. L’uomo viveva una relazione in crisi si recò sotto l’abitazione della ragazza in sella a uno scooter guidato da un complice. In quel caso aprì il fuoco mirando alla donna, ma colpì una finestra dello stabile, mentre la vittima cadde a terra.

Le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza presenti sul luogo dei fatti, le dichiarazioni della ragazza e dei familiari, consentirono di risalire ad Antonio Amoroso. Dopo essersi sottratto alla cattura per diversi giorni, l’indagato decise di costituirsi presso la stazione dei carabinieri di Marano.

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