Torre Annunziata, protocollo con Regione, Agrorinasce e Prefettura: controlli più stringenti per i beni confiscati

di Fabio Maresca

Il Consorzio gestirà altri 22 immobili

Un protocollo per trasformare i beni confiscati alla camorra in nuovi luoghi di grande valore sociale per i cittadini di Torre Annunziata, tenendo fuori la camorra che con parenti o amici mira a reintrodursi nei beni confiscati. A questo punta il documento che è stato firmato oggi nella prefettura di Napoli dal prefetto Michele Di Bari, dall’assessore alla Sicurezza e Legalità della Regione Campania Mario Morcone, dal sindaco di Torre Annunziata Corrado Cuccurullo e dal presidente della società consortile Agrorinasce, Elena Giordano.

L’accordo è finalizzato a rendere più stringenti i controlli antimafia e anticorruzione nell’ambito degli appalti per gli interventi di ristrutturazione o di manutenzione per la riconversione e la gestione dei beni confiscati che il Comune di Torre Annunziata ha concesso in comodato d’uso ventennale al Consorzio. Agrorinasce si occupa di beni confiscati in tutto il territorio casertano, in particolare a Casal di Principe, ed è forte di una esperienza che porta la società a occuparsi anche di trenta beni confiscati a Torre Annunziata, dove c’è il nuovo sindaco dopo che l’amministrazione precedente è stata commissariata per diversi motivi tra cui anche il mancato uso dei beni confiscati.

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Di Bari: «Saranno un segnale forte di legalità»

«È un lavoro – ha spiegato Di Bari – che abbiamo fatto prima con la commissione straordinaria di Torre Annunziata e poi con il sindaco e che oggi perfezioniamo con la firma di questo protocollo con Agrorinasce e il Comune di Torre Annunziata. Un accordo vigilato dalla Prefettura e dalla Regione con l’assessore Morcone, dando un segnale importante per questi territori. Il perfetto uso di questi beni confiscati diventa infatti una testimonianza di legalità, sapendo che tanti beni confiscati saranno un segnale forte di legalità. Il protocollo prevede una serie di attività che verranno adottate da Agrorinasce, società presieduta dall’ex magistrato Elena Giordano che avrà tutte le attività indispensabili perché i lavori di ristrutturazione e gestione siano correttamente fatti».

Morcone: «Offrire aiuti e sostegno ai sindaci»

L’assessore regionale Morcone sottolinea come con l’accordo firmato oggi «sia la prima volta che l’associazione Agrorinasce esce dalla provincia di Caserta e si mette al servizio del Comune di Torre Annunziata, dove il sindaco è cambiato da poco dopo il commissariamento».

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«L’idea – ha proseguito l’assessore – è di offrire aiuti e sostegno ai sindaci che hanno molti beni e fanno fatica a gestirli al meglio per i cittadini. Il protocollo firmato è molto impegnativo per le verifiche di legalità ed è stato usato già in provincia di Caserta in relazione ai Casalesi, perché forte è la preoccupazione di infiltrazioni nell’uso da parte dei vecchi proprietari. È un protocollo pesante e impegnativo per metterci al riparo da queste nuove infiltrazioni».

Cuccurullo: «Faranno rivivere i beni»

«Questa mattina ho firmato il Protocollo di Legalità, un patto con Prefettura, Regione e il Consorzio Agrorinasce, per rendere più stringenti i controlli antimafia e anticorruzione sugli interventi e sulla gestione dei beni confiscati alla camorra nella nostra città. Il Consorzio, che a Torre Annunziata gestisce già 7 beni, si occuperà di gestire ulteriori 22 beni sottratti alla camorra, per i prossimi 20 anni. In quei luoghi dove si parlava di morte, droga e affari criminali, si parlerà di impegno civico, associazionismo e inclusione attraverso i progetti e le attività che metteranno in campo i soggetti che faranno rivivere quei beni» ha affermato il sindaco Cuccurullo.

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