Verdoliva: «Le procedure prevedono che non si possa sopperire con il contenimento a esigenze non primarie»
Torna sotto i riflettori della cronaca l’ospedale San Paolo di Napoli, dove sette anni fa una paziente fu trovata coperta da centinaia di formiche. Stavolta il caso coinvolge due anziani pazienti ricoverati nel reparto di Neurologia, ripresi in un video da un visitatore mentre sono a letto, con le braccia legate alle sponde metalliche anticaduta.
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Immagini che hanno spinto la Asl Napoli 1 Centro, da cui dipende l’ospedale, ad aprire subito una inchiesta interna. A denunciare l’accaduto è stata una persona recatasi in visita ad un paziente di 92 anni, portato in ospedale nei giorni scorsi per un improvviso problema neurologico. Nel video si vedono chiaramente il 92enne e un altro ammalato bloccati al letto con fasce bianche, forse di plastica oppure brandelli di lenzuola.
Chiarisce il direttore generale della Asl, Ciro Verdoliva: «Le procedure prevedono che non si possa sopperire con il contenimento a esigenze non primarie». Resta quindi da chiarire chi, ma soprattutto perché, abbia disposto questa misura estrema, tenendo conto anche che i letti sono già muniti del sistema anticaduta.
«Per il momento – sottolinea Verdoliva – c’è solo da attendere che la commissione di indagine da me nominata compia il suo lavoro. Stamane c’è stata una prima riunione, attendo entro mercoledì prossimo una relazione precisa e dettagliata, anche su eventuali responsabilità». L’ospedale San Paolo ha sede nel quartiere Fuorigrotta. E’ un presidio di frontiera, dove non di rado si sono verificate aggressioni al personale sanitario e dove si opera in condizioni difficili.
Gli indagati per il caso delle formiche
Lo scorso anno il tribunale di Napoli assolse «perché il fatto non sussiste» 17 indagati nel processo sulle carenze igienico-sanitarie emerse negli anni precedenti, a partire dalla vicenda della paziente trovata ricoperta di formiche. Nelle motivazioni della sentenza, i giudici evidenziarono senza mezzi termini la condizione del presidio: un «nosocomio in pietose condizioni strutturali, nel quale si tentava comunque quotidianamente di operare per il meglio anche in relazione alla troppo esigua forza lavoro».
Le reazioni
Il caso dei pazienti legati intanto arriverà anche in Consiglio regionale. Il capogruppo della Lega, Severino Nappi, annuncia un’interrogazione e punta l’indice contro la gestione della sanità da parte della giunta di Vincenzo De Luca: «Al di là dei singoli casi, per niente isolati, è quanto mai evidente che ormai la salute pubblica nella nostra regione è sempre più alla deriva». Interrogazione anche dal consigliere Gennaro Saiello (M5s): «Le verifiche dei vertici a fatto già accaduto non sono sufficienti. Bisogna prevedere un’attività di prevenzione e monitoraggio costante».