In tutt’Italia l’adesione è stata significativa
Giornata nera per la mobilità quella di ieri a causa della coincidenza tra sciopero, allerta meteo e inizio lezioni in molte scuole. Lo sciopero nazionale dei trasporti, che segue l’analoga agitazione del 18 luglio scorso (quando però lo stop fu limitato a 4 ore) indetto da numerose sigle sindacali ha registrato, a Napoli, l’adesione anche di EAV e ANM, e nonostante le aziende abbiano assicurato la circolazione nelle fasce di garanzia, complice la pioggia di ieri mattina, il traffico è andato inesorabilmente in tilt.
I lavoratori aderenti a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna avanzano rivendicazioni non solo a livello salariale, ma chiedono anche che siano assicurate loro maggiori tutele incrementando la formazione professionale e, soprattutto, vogliono che siano poste in essere più efficaci azioni di contrasto alle ormai troppo frequenti aggressioni al personale.
Tali motivi sono stati esplicitati in una nota congiunta che recita «il perdurare dello stallo della vertenza per il rinnovo del ccnl Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità/TPL) e per dire basta ad un sistema di trasporti pubblici inadeguati, all’insufficienza delle risorse destinate al settore, all’inadeguatezza delle retribuzioni, alla carente conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e al continuo rischio aggressioni». In tutt’Italia l’adesione allo sciopero è stata significativa, con punte del 90% a Genova e in Basilicata.
Dai primi dati raccolti emerge che, in Campania, l’agitazione ha registrato la partecipazione del 26,7% dei lavoratori EAV, cioè circa 480 dipendenti, con ripercussioni nei collegamenti delle linee della Circumvesuviana, della Cumana e della Circumflegrea, nonché del trasporto su gomma, che ha visto la soppressione di circa 650 corse. Linee vesuviane che hanno subito disagi anche per l’allagamento dei binari sulla tratta Napoli-Poggiomarino
A completare il quadro dei disagio a Napoli, si è registrata la caduta di un albero in via Bernini che, fortunatamente, non ha causato feriti ma che ha riacceso il dibattito, mai sopito per la verità, sull’urgenza di interventi di manutenzione coordinati e diffusi. E siamo solo al 10 settembre.