La premier ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro di Israele
Un conflitto in Medio Oriente che non accenna a spegnersi. Le trame dell’Iran che fanno tremare i governi occidentali. La premier Giorgia Meloni, nonostante sia ai primi giorni di riposo nella masseria di Ceglie Messapica, manda un segnale: nell’ambito dei continui contatti che sta intrattenendo sulla crisi in Medio Oriente, Palazzo Chigi ha infatti fatto sapere che la presidente del Consiglio, ha avuto ieri una nuova conversazione telefonica con il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu che segue di pochi giorni – era l’8 agosto – il colloquio con il Presidente della Repubblica Islamica d’Iran, Masoud Pezeshkian.
Anche in questa occasione è stato «reiterato il forte auspicio» che si possa trovare un accordo per un cessate il fuoco «sostenibile» a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. La telefonata è arrivata proprio a ridosso del prossimo round negoziale del 15 agosto, così la premier ha ribadito il convinto sostegno alla mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar.
Nel riconoscere il diritto all’autodifesa di Israele, ha però «sottolineato l’importanza di una de-escalation a livello regionale, incluso lungo il confine israelo-libanese dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni Unite, Unifil». L’appello di Meloni a una de-scalation a Gaza non convince però le opposizioni.
Il governo, anche per bocca del ministro degli esteri Antonio Tajani, conferma la propria linea: «L’Italia incoraggia tutti i protagonisti a lavorare per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza con la liberazione degli ostaggi israeliani. L’Iran rinunci ad azioni», il post su X, arrivato dopo le polemiche per la mancata firma dell’Italia all’appello alla moderazione fatto all’Iran da Francia, Germania e Regno Unito.