Emergenza carceri, Nordio: «Possiamo arrivare a 15-20 mila detenuti in meno»

Il ministro: Necessaria riforma della custodia cautelare

Con Giorgia Meloni «mai stata sintonia migliore» e la richiesta di incontro a Mattarella «è stata concertata proprio a Palazzo Chigi». Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio al Corriere della Sera. «Sulla custodia cautelare – afferma – la necessità di una riforma sul tema è sentita da tutta la maggioranza. Tutta la materia va rivista. Ovviamente per i rapinatori, stupratori, corrotti e autori di altri gravi reati la carcerazione preventiva rimarrà. Quello che conta è definire meglio i presupposti per la sua applicazione. A cominciare dal requisito della reiterazione del reato. Il pericolo non può essere desunto dal rimanere in carica dell’amministratore pubblico accusato di corruzione».

Rispetto alle carceri il decreto «contiene delle novità notevoli. A cominciare dalla possibilità di esecuzione della pena in ambienti diversi dal carcere, come le comunità per tossicodipendenti. Poi sta ai magistrati decidere se mandarveli o meno. I detenuti non sono messi in prigione dal governo, ma dai giudici». Contro il sovraffollamento «abbiamo dei progetti che vogliamo illustrare al capo dello Stato. Se mettiamo assieme la possibilità per i tossicodipendenti di andare in altre strutture, con quella di far tornare nel proprio Paese i detenuti stranieri possiamo arrivare a 15-20 mila detenuti in meno. Ecco risolto il sovraffollamento».

Setaro

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