Uccisa in piazza dal marito, un solo proiettile per spezzare la vita di Annarita

di Virginia Iadonisi

Il marito l’ha ammazzata con un’arma detenuta legalmente

«Ho ucciso mia moglie». Quattro parole per confessare l’orrore dell’ennesimo femminicidio. Lui, l’assassino, ha aspettato che la vittima salisse in auto, le ha puntato la pistola contro e ha esploso il colpo mortale. Poi ha fatto qualche passo verso la strada, è entrato in tabaccheria e ha confessato il folle gesto. All’arrivo dei carabinieri ha consegnato la pistola prima di essere portato in caserma in stato di fermo. Secondo le prime informazioni la coppia era in fase di separazione ma l’omicida, Domenico Ossoli, avrebbe voluto convincere la moglie, Annarita Morelli, a fare un passo indietro.

Fonte Nuova è un piccolo comune alle porte di Roma, circondato da riserve e parchi naturali. Sulla via Palombarese, nella frazione Santa Lucia, c’è un veterinario dove da anni Annarita Morelli, 72 anni, porta i gattini della sua colonia felina. La donna ha parcheggiato la sua auto nello spiazzo davanti al centro anziani, per poi raggiungere lo studio medico e ritirare la ricetta medica per i suoi gatti. Un ultimo saluto alla dottoressa e poi il ritorno all’auto. Ad attenderla, però, c’era il marito, o meglio quello che stava per diventare il suo ex marito visto che la donna aveva avviato le pratiche per la separazione.

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L’uomo, 74 anni, ha estratto la pistola e ha esploso un colpo verso la donna, seduta al posto di guida, uccidendola sul colpo. Poi la confessione di fronte allo sguardo impietrito e incredulo del tabaccaio che, uscito in strada, non ha potuto far altro che chiamare i carabinieri. Per la donna, però, non c’era più niente da fare e i sanitari del 118 giunto sul posto non hanno potuto far altro che costatarne il decesso. Nello spiazzo, accanto alle auto dei carabinieri, la Panda rossa, con un telo e una coperta termica a nascondere e proteggere il cadavere. A terra le macchie di sangue a marchiare l’ennesimo femminicidio, il cinquantunesimo dell’anno in Italia.

Il racconto dei testimoni

«È venuta per prendere una ricetta, poi si è allontanata verso la macchina ed è successo un po’ di panico», racconta la veterinaria, Cristina Bottiglione. «Stavo andando anch’io dalla dottoressa quando ho visto la strada chiusa e i carabinieri a presidiare la zona – aggiunge Alessia, una delle testimoni -. Inizialmente non avevo capito cosa fosse successo, poi mi sono avvicinata e ho visto il cadavere della donna e l’uomo in manette. Sono scoppiata in lacrime».

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«Ho sentito un rumore fortissimo, ma non credevo fosse uno sparo – spiega una residente -. Poi affacciandomi alla finestra ho visto la macchina al centro del parcheggio con una donna accasciata e lì ho capito che comunque era successo qualcosa. Successivamente ho visto l’uomo nella macchina dei carabinieri mentre lo portavano via e mi sembrava tranquillissimo, non mostrava alcun segno di disperazione o di rassegnazione». Domenico Ossoli, pensionato 74enne con la passione per la caccia, deteneva legalmente l’arma. Dovrà ora spiegare ai magistrati cosa lo abbia spinto a premere il grilletto e a uccidere la donna cui, un tempo, aveva promesso amore eterno.

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