Bagnoli, firmata l’intesa per riqualificazione. Meloni: «Istituzioni decidono di mettere la faccia»

La premier: «Investimento strategico per il Sud, per la Campania, per l’Italia»

Un investimento di oltre 1,2 miliardi di euro per voltare pagina e rilanciare definitivamente l’area di Bagnoli, attraverso la riqualificazione e la rigenerazione urbana del Sito di interesse nazionale. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato nell’auditorium di Porta del Parco tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il sindaco di Napoli e commissario straordinario di Governo, Gaetano Manfredi. Un accordo che mira ad «assicurare la celere realizzazione degli interventi», come recita l’oggetto del protocollo.

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La copertura finanziaria è garantita «dalle risorse già a disposizione, pari a 31,3 milioni, e dalle assegnazioni previste dall’art.14 del decreto-legge 7 maggio 2024, pari a 1.218 milioni di euro per il periodo 2024-2029, di cui 28 milioni di euro per l’anno 2024, 90 milioni di euro per l’anno 2025, 100 milioni di euro per l’anno 2026, 200 milioni di euro per l’anno 2027 e 400 milioni per ciascuno degli anni 2028 e 2029».

I fondi stanziati sono a valere sulle risorse indicate per la Regione Campania dalla delibera del Cipess n.25/2023 del 3 agosto 2023. Tra gli interventi principali ci sono il completamento della bonifica del parco urbano; le infrastrutture su energia e tlc; la viabilità interna e l’accessibilità all’area Sin; le infrastrutture idriche; la rimozione della colmata e la bonifica degli arenili; l’esecuzione di interventi di risanamento dei sedimenti marini e di interventi al waterfront.

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L’intervento del presidente del Consiglio

«Con il Decreto coesione, noi abbiamo scelto di stanziare quello che serve per coprire gli investimenti pubblici, ovvero 1 miliardo e 218 milioni a valere sulle risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027, quindi fondi nazionali. Il Decreto coesione stanzia le risorse e prevede la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che indica obiettivi concreti e che, come diceva il Sindaco, indica una precisa tabella di marcia» ha affermato la premier Giorgia Meloni.

«E quindi oggi, di fatto, le Istituzioni, lo Stato sono a Bagnoli e decidono di mettere la faccia su un problema annoso, su una di quelle questioni che vanno avanti da così tanto tempo che i cittadini ad un certo punto si convincono che non ci sia niente che si possa fare per invertire quella tendenza. Però io penso che la vera politica debba sfidare sé stessa sugli obiettivi difficili, non su quelli facili, perché è l’unico modo per dimostrare che intanto i politici non sono tutti uguali, ma soprattutto è l’unico modo per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni».

«Noi proviamo a farlo, come abbiamo fatto in altri luoghi, anche in questa Regione. Vedo il Commissario Ciciliano, penso a Caivano, dove pure si era detto che niente potesse cambiare, e invece qualcosa con determinazione, costanza, con serietà, con tanto lavoro può cambiare. E davvero è mio impegno personale, chiaramente con tutte le Autorità e le Istituzioni coinvolte, che possa accadere anche qui.»

Le Istituzioni «vogliono oggi assumere un impegno che è anche l’impegno a rispettare quello che si annuncia. Allora io voglio ringraziare il Ministro Fitto, il Sindaco di Napoli e Commissario di Governo Manfredi, voglio ringraziare tutte le Amministrazioni che hanno lavorato per questo obiettivo, che hanno lavorato per molti mesi, perché è stato un bel lavoro di squadra, che di fatto precostituisce le condizioni per affrontare finalmente l’opera di risanamento ambientale, l’opera di rigenerazione urbana più ambiziosa d’Europa».

Il protocollo di intesa

«Il protocollo di intesa – dice la Meloni – che sottoscriviamo oggi prevede, come si diceva, l’accelerazione di tutti gli interventi previsti dal programma di risanamento, a partire dalla bonifica completa del suolo e dell’area marina e dalla ricostruzione e il potenziamento della rete e delle infrastrutture, ma prevede anche una serie di nuovi obiettivi: penso alla realizzazione dei due chilometri di waterfront, rendendo balneabile il tratto di costa; penso alla riqualificazione di Borgo Coroglio; penso ai 130 ettari di parco urbano con impianti sportivi e siti archeologici industriali; penso ai 13 chilometri di percorsi ciclabili; penso agli 8 gigawattora di energia solare prodotta, alla realizzazione di nuovi edifici, oltre ovviamente alla riqualificazione di quelli esistenti, per 1 milione e 600 mila metri cubi complessivi».

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«Un complesso di interventi che dovranno essere realizzati entro il 2031 e che, secondo le stime, genererà un indotto occupazionale di oltre 10.000 unità tra lavoratori diretti e indiretti».

«Completare il risanamento di Bagnoli – ha aggiunto – è un investimento strategico, lo è per il Sud, lo è per la Campania, lo è per l’Italia. Io rivendico la scelta di questo Governo di aver voluto destinare a questo progetto 1 miliardo e 218 milioni di euro di risorse della coesione».

La riforma delle politiche di coesione

«Ma la riforma delle politiche di coesione – mi perdonerete se allargo leggermente l’orizzonte, perché tutto funziona se è inserito in una strategia -, da cui sono nati gli Accordi di coesione che finora abbiamo sottoscritto con 18 tra Regioni e Province autonome, non è l’unico tassello della strategia complessiva che cerchiamo di immaginare per il Mezzogiorno d’Italia. Penso che, ad esempio, sempre all’interno del Decreto coesione abbiamo istituito il Fondo perequativo infrastrutturale e abbiamo stabilito per legge l’obbligo di destinare il 40% delle risorse per infrastrutture al Sud».

È una risposta «che io considero importante, perché noi per anni abbiamo distribuito la spesa per infrastrutture in base alla distribuzione della popolazione, però qualcosa non funziona se si continua a utilizzare solamente questo parametro, perché al Sud noi abbiamo un problema di spopolamento, e quello spopolamento è legato all’assenza di opportunità, e l’assenza di opportunità è legata all’assenza di infrastrutture. E quindi se non si inverte questa tendenza non si può neanche arrivare ad affrontare questa materia in maniera più strutturata e strutturale».

Nelle prossime settimane, una volta terminate le operazioni di bonifica dalla contaminazione di amianto, saranno aperti i cantieri per la messa a terra dei primi interventi.

«La sfida è trasformare un’area inquinata e abbandonata, che è stata appunto un simbolo di una incapacità delle istituzioni di riuscire davvero a essere concrete nelle risposte che davano, in un moderno polo turistico, balneare, commerciale, che sia all’altezza di quella straordinaria città che è Napoli, di quella straordinaria regione che è la Campania».

Manfredi: «Area destinata a diventare un grande polo per gli investimenti»

Ad ascoltarla, in prima fila, anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, protagonista di un siparietto con Meloni. «Sono il civile De Luca», dice sarcastico il ‘governatore’, dando il benvenuto alla presidente del Consiglio a Bagnoli, aggiungendo una nuova puntata allo scontro tra i due e rispondendo così all’espressione «sono la stronza della Meloni», che la premier aveva utilizzato lo scorso 28 maggio a Caivano.

Per stemperare la tensione, la presidente del Consiglio invita De Luca sul palco, dopo la firma del protocollo, per la foto finale con Manfredi e il ministro Fitto. Dopo qualche esitazione, l’ex sindaco di Salerno accetta l’invito. Parlando poi con i giornalisti al termine della cerimonia, assicura che «non ci sono stati problemi particolari», ma allo stesso tempo rimarca che gli 1,2 miliardi «sono fondi della Regione». Si registra una possibile schiarita anche sul fronte dello sblocco dei Fondi Fsc destinati alla Campania. Fitto, infatti, accoglie De Luca sul palco dicendo che su questo fronte si sta lavorando. «Ci vedremo presto», aggiunge il ministro.

Il sindaco Manfredi, che in questi mesi ha sempre ribadito la sua volontà di favorire il dialogo istituzionale con il Governo per raggiungere gli obiettivi, parla di «una delle operazioni di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana tra le più importanti in Europa», per un’area che «è destinata a diventare un grande polo per gli investimenti, sia pubblici che privati». Dopo aver ringraziato Meloni e i ministri presenti «per l’attenzione rivolta a Napoli», il primo cittadino assicura che, dopo i ritardi e i rinvii degli ultimi anni, «oggi c’è una roadmap robusta e affidabile per il rilancio definitivo dell’area».

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