Fermo convalidato per il 50enne. Richiesta d’arresto anche per i casi degli intossicati con il latte di mandorla alterato
Il gip ha deciso per il carcere per la rapina di un’anziana che è stata narcotizzata, e richiesta di arresto per la vicenda del «latte alla mandorla», la sostanza offerta ad alcune persone che sono rimaste intossicate.
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Sono state le immagini acquisite nel corso delle indagini a incastrare Marrazzo, accusato di avere narcotizzato lo scorso 21 giugno una donna di 78 anni prelevata al molo Beverello di Napoli e abbandonata in stato confusionale nella zona di Poggioreale dopo averla derubata degli effetti personali, carte di credito, documenti e soprattutto di 2.200 euro in contanti.
Il latte di mandorla «corretto»
Ma la procura partenopea ne ha chiesto l’arresto anche perché ritiene che sia lo stesso uomo che nei giorni scorsi ha offerto latte di mandorla ‘corretto’ alle benzodiazepine in diversi esercizi commerciali della città: un bar, dove si è presentato con una mascherina rossa; un negozio che vende surgelati e un tabaccaio, dove invece non aveva il volto coperto. Condotte che hanno portato le persone che hanno bevuto il latte in ospedale e provocato un certo allarme in città. Ad acquisire le immagini dei sistemi di videosorveglianza di questi negozi, che hanno consentito il confronto risultato positivo con quelle già in archivio, sono stati i carabinieri della compagnia Stella.
Oggi, inoltre, l’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, davanti al giudice ha reso dichiarazioni assimilabili a una confessione: in sostanza ha ammesso di avere corretto il caffè della 78enne con «tre o quattro gocce di un calmante che può essere dato anche ai bambini». In carcere è finito solo in relazione all’episodio della 78enne. Per gli altri, come detto, c’è per ora una richiesta di arresto. Angela Maria A., 78 anni, residente a Ischia, era appena sbarcata al Molo Beverello e doveva raggiungere la stazione. Marrazzo, spacciandosi per tassista abusivo, le aveva offerto un passaggio.
Dopo alcune insistenze, la donna accettò l’offerta di un caffè in un bar. La bevanda conteneva tranquillante, facendo perdere conoscenza alla donna che venne poi derubata di 2.200 euro, della carta di credito e dei documenti. Successivamente, fu abbandonata in via Nuova Poggioreale. A condurre le indagini sono stati i carabinieri, che hanno individuato Marrazzo grazie a uno scontrino fiscale trovato nella borsa della vittima, proveniente da un locale in vico Ferrovia. Altro elemento su cui hanno lavorato i carabinieri per l’identificazione di Marrazzo.