Il risultato transalpino rischia di allungare i tempi per l’elezione dei «top Jobs» e della Commissione europea
Dovevano far festa per essere riusciti a ribaltare – grazie ad una legge elettorale costruita apposta per legittimare il trucco della cosiddetta desistenza – il risultato tra il primo e secondo turno e a fermare la cosiddetta «onda nera» della Le Pen e Bardella, e invece, in un tripudio di bandiere palestinesi e rosso hanno finito per dar di piglio alla violenza e mettere a soqquadro Piazza della Repubblica e imbrattare con scritte antisemite, razziste, antifasciste e pro Palestina, il monumento alla Repubblica.
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Ovviamente in nome e in difesa della loro democrazia, quella con la «d» minuscola (che è tale sole se vince la sinistra e non lo è quando a vincere è la destra) che con quella vera (che è tale chiunque vinca destra o sinistra che sia, perché ad essere sovrano è il popolo che sceglie da chi vuole essere governato) ha ben poco da spartire. Ma che è riuscita benissimo a gettare nel caos la Francia, la cui soluzione, come ha ribadito, per altro, lo stesso autore del misfatto, non sembra destinata ad arrivare in tempi brevi. Rischiando così, di creare problemi anche alla nascita della nuova commissione Ue.
Sì, perché, fateci caso, per questi «signori» la Destra – anche se moderata, conservatrice e rispettosa della democrazia – è sempre estrema, radicale e fascista, mentre la sinistra è solo sinistra, convintamente pacifista anche quando scende in piazza, come domenica notte in Francia, aggredisce, e minaccia di morte le forze dell’Ordine; tiene sotto scacco città e università, in nome della Palestina e per conto di Hamas, assalta israeliani, ebrei e sprizza antisemitismo e antifascismo da tutti i pori.
Lo erano, infatti, anche quando durante il gay pride di Milano – mentre parlava la Schlein – 4 giornalisti sono stati molestati e palpeggiati dai partecipanti alla festa in maschera. Essendosi verificato, però, durante una manifestazione «pro(re)gressista», non è reato, nessuno se n’è scandalizzato, e pochissimi ne sono venuti a conoscenza.
Gettare fango sulla Destra
Mentre lo sono, invece, quattro stupidate – senza alcun rilievo politico e giudiziario e per altro frutto di una manipolazione di Fanpage – pronunciate in privato da militanti di Gioventù Nazionale, delle quali tutti sono stati messi a parte, con gran clamor di tromba – per gettare fango sulla Destra. Nella fattispecie quella italiana, ma, in quel momento, utilissima anche contro quella francese. Nessun organo d’informazione, però, si è accorto del «no a nostalgicismi dei totalitarismi, abbiamo già chiuso i conti con il passato» scritto nella lettera inviata dalla Meloni ai giovani di Fratelli d’Italia.
Chiedo, però, alla Destra italiana e a quella oltreconfine. Per questi signori accusarla di fascismo e di tutto il male possibile e immaginabile, insieme alle «ammucchiate» ( nelle quali per entrare occorre superare un esame di sinistrume made in «beceronia» che Conte e i 5S hanno appena trionfalmente superato), sono il solo progetto politico che riescono a concepire e, non lo cambieranno mai.
A che serve allora, provare a dimostrargli il contrario? Non è meglio fingere di non sentire e lasciarli affogare nel loro stesso brodo, senza inseguirli su questo terreno cercando di fargli capire che non è vero (da questo orecchio non intendono sentire), restando uniti e continuando a lavorare per il bene dei nostri Paesi? Tanto, i cittadini hanno capito da che parte sta la Democrazia. Quella vera!