Corruzione al Comune di Avellino: nuova misura cautelare per l’ex sindaco Festa

di Antonella Di Martino

Il gip: «Sistema di gestione degli appalti pubblici basato sulla vendita sistematica della pubblica funzione e sullo spregio delle regole»

Corruzione: nuova misura cautelare per l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa. Blitz di carabinieri e Guardia di finanza, altre 6 misure cautelari emesse nell’ambito del secondo filone dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Avellino che ipotizza «plurime ipotesi di accordi corruttivi, intervenuti con tre imprenditori, destinatari della misura interdittiva del divieto a contrattare con la pubblica amministrazione» scrive in una nota il procuratore Domenico Airoma.Già ai domiciliari, Festa è stato raggiunto da una seconda ordinanza insieme a Fabio Guerriero, anche lui già coinvolto nel primo filone investigativo.

Le acquisizioni investigative – scrive il procuratore Airoma – hanno consentito di ritenere sussistente un sistematico asservimento delle pubbliche funzioni agli interessi privati degli indagati; in particolare, l’articolata attivita di indagine, svolta in sinergia dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Avellino e dai Finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura ha lasciato emergere come «una pluralità di appalti, affidati dal Comune di Avellino, tra la fine dello scorso anno e gli inizi di quest’anno, siano stato oggetto di patti corrutivi».

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«Un sistema di gestione degli appalti pubblici basato sulla vendita sistematica della pubblica funzione e sullo spregio delle regole che dovrebbero presiedere allo svolgimento dell’attività amministrativa» scrive il gip del tribunale di Avellino nella misura eseguita questa mattina, ricostruendo «le modalità di realizzazione di accordi e la reiterazione dei rapporti corruttivi» definitivi «frenetici».

Il sequestro preventivo

Nell’ambito dell’esecuzione della nuova misura cautelare il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo, nei confronti di ciascuno degli indagati, pro quota, della somma di 40mila euro, anche per equivalente, quale prezzo o profitto del reato. In sede di esecuzione delle misure cautelari, la polizia giudiziaria ha proceduto all’acquisizione di ulteriore documentazione amministrativa concernente gli appalti oggetto degli accordi corruttivi.

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L’attività di indagine si inserisce in un più ampio contesto investigativo, coordinato dalla Procura di Avellino e tuttora in corso di approfondimento, «avente ad oggetto l’inquinamento dell’attività amministrativa del Comune di Avellino con pregiudizio per le risorse destinate alla comunità irpina e la par condicio degli imprenditori interessati a concorrere per Iaggiudicazione trasparente dei pubblici appalti» scrive il procuratore Domenico Airoma.

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