L’amministratore del condominio iscritto nel registro degli indagati
C’è un primo indagato per omicidio colposo nell’inchiesta per la morte della 25enne di Fasano, Clelia Ditano, caduta nella notte tra domenica e lunedì nel vano ascensore della palazzina dove abitava con la famiglia: è l’amministratore del condominio. L’iscrizione del suo nome nel registro degli indagati è un atto dovuto. Vale per lui, e varrà per le altre eventuali persone coinvolte nella vicenda a cui già prima di una serie di accertamenti tecnici disposti dalla procura di Brindisi per la prossima settimana, potrebbero essere notificati gli avvisi di garanzia.
L’11 luglio prossimo la pm Livia Orlando conferirà l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo della giovane ed altri due accertamenti tecnici irripetibili: l’analisi del telefono della 25enne e la perizia sull’ascensore sequestrato a poche ore dalla morte della ragazza. Da qui l’ipotesi che il numero degli indagati possa aumentare, per consentire la nomina di consulenti di parte durante le perizie. La documentazione relativa all’impianto è stata già acquisita dalla procura di Brindisi.
La manutenzione dell’ascensore
L’azienda responsabile della manutenzione ha riferito di aver effettuato i controlli previsti poche settimane fa. Come aveva raccontato il padre di Clelia a poche ore dall’incidente in passato l’impianto aveva avuto qualche problema, ma mai di questa portata. L’attività investigativa coordinata dalla procura e condotta dai carabinieri dovrà così chiarire perché la cabina non era presente nel momento in cui la ragazza ha aperto la porta dell’ascensore entrando nel vano. E poi, i militari dovranno accertare cosa ha impedito al sistema di sicurezza dell’impianto di attivarsi. Già nell’immediatezza dell’episodio sono stati eseguiti i primi accertamenti anche da parte dei tecnici dello Spesal.
Le indagini sulla morte di Clelia Ditano
Da quello che sarebbe emerso in questa prima fase l’incidente che ha provocato la morte della ragazza potrebbe essere avvenuto tra l’1:30 e le 2. I carabinieri hanno avuto modo anche di acquisire le testimonianze di qualche amico della 25enne, che solitamente si fermava a parlare con lei anche in tarda serata. È stata confermata l’ipotesi iniziale che Clelia Ditano fosse rientrata in casa al quarto piano, con l’intenzione di lasciare la borsa ed altri effetti personali e poi tornare dai suoi amici.
E per farlo avrebbe voluto utilizzare l’ascensore. Mai avrebbe potuto immaginare che la cabina in quel momento non fosse al piano come lei credeva. Un 26enne che a Mesagne ha un’attività di tatuatore, intanto, si farà carico delle spese per il funerale della 25enne, in quanto si è «molto immedesimato» perché anche lui ha «sofferto quattro anni fa la morte precoce» della sorella di appena 19 anni.