La consigliera regionale Muscarà: «Centinaia di migliaia di euro dei cittadini per delle ‘opere’ che abbassano il livello culturale»
La recente installazione di tabelloni in plexiglass, nell’ambito del progetto «Brand Napoli» a Piazza Municipio, fortemente voluta dalla giunta Manfredi e dall’assessore Teresa Armato, ha suscitato non poche polemiche. La scelta di includere immagini di taralli e pizza, simboli spesso stereotipati di Napoli, è già di per sé discutibile, così come la scelta di spendere ingenti fondi per realizzare una scritta di 12 metri per permettere a qualche turista di farsi un selfie davanti a una lettera. Ma la tragi-comicità della vicenda raggiunge il picco con la calura estiva e la natura stessa dei materiali utilizzati.
Il plexiglass, materiale scelto per realizzare queste opere, ha mostrato fin da subito evidenti problemi di resistenza al calore. Sotto il sole cocente di Napoli, i tabelloni si stanno già sciogliendo, trasformando quella che doveva essere un’attrazione turistica in un triste spettacolo di degrado urbano.
Dalla Venere degli Stracci ‘ignifuga’ che prende fuoco, alla scritta che si scioglie
La consigliera regionale Marì Muscarà ha espresso un’aspra critica nei confronti di questa scelta, evidenziando come le risorse economiche pubbliche siano state utilizzate in modo superficiale e improduttivo. «Dalla Venere degli Stracci ‘ignifuga’ che prende fuoco, alla scritta Napoli multicolor in plexiglass che si scioglie al sole, insomma centinaia di migliaia di euro dei cittadini per delle ‘opere’ che abbassano il livello culturale di Napoli per cosa? E poi chi ci amministra dice che non ci sono soldi per i cittadini che chiedono aiuto», ha dichiarato la consigliera indipendente, sottolineando l’assurdità di queste scelte amministrative.
La Muscarà ha proseguito criticando la gestione dei fondi destinati al progetto “Napoli Tourist Tech”, il quale prevedeva un investimento di 1.200.000 euro per la gestione e diffusione di eventi, nonché per la creazione di infopoint, itinerari turistici e attività di marketing. «In poche parole, le lettere del brand Napoli, l’installazione composta di dodici pannelli ricoperti da plexiglass, collocata in piazza Municipio pochi giorni fa, si è ‘squagliata’ come neve al sole», ha osservato la consigliera. «Possibile che questa amministrazione non sappia fare meglio? Possibile che si pensa solo alle sciocchezze e non alle cose serie? Un’assurdità!», ha concluso, mettendo in evidenza l’inadeguatezza della gestione amministrativa e la mancanza di visione a lungo termine.
La polemica sui tabelloni in plexiglass si inserisce in un contesto più ampio di critiche rivolte alle recenti scelte estetiche e funzionali della giunta Manfredi. L’uso di simboli stereotipati come taralli e pizza, insieme con feste di piazza e concerti, non fa altro che perpetuare una visione riduttiva e folkloristica di Napoli, lontana dalla sua ricca complessità culturale e storica.