Ucciso per un parcheggio, il legale del killer: Non voleva ucciderlo

di Fabio Maresca

Il collegio difensivo ha chiesto due assoluzioni

Udienza dedicata alle arringhe dagli avvocati del collegio difensivo, ieri, nell’ambito del processo in corso davanti ai giudici della Corte di Assise di Appello di Napoli sull’omicidio di Maurizio Cerrato, il custode del Parco Archeologico di Pompei ucciso con una coltellata al petto a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, il 19 aprile del 2021, solo per un parcheggio.

Dopo la discussione dello scorso 17 giugno dell’avvocato Montuori, legale dell’imputato Francesco Cirillo, ad aprire l’udienza è stato l’avvocato Iorio, che difende l’imputato accusato di avere sferrato la coltellata mortale: Antonio Cirillo. Il legale ha chiesto che venga riconosciuta l’ipotesi delittuosa preterintenzionale: in sostanza Antonio Cirillo non avrebbe avuto alcuna intenzione di uccidere ma solo di provocare qualche lesione a Cerrato, per spaventarlo.

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Ha chiesto invece l’assoluzione, per Giorgio Scaramella, l’avvocato Antonio De Martino, «per non aver commesso il fatto»: l’imputato, sostiene il suo legale, non ha partecipato alla seconda fase, della vicenda, quella sfociata nell’omicidio. Chiesto dall’avvocato anche il riconoscimento delle attenuanti generiche prevalenti.

De Martino ha anche posto l’accento sulla presunta inattendibilità delle dichiarazioni rese di Maria Adriana Cerrato, la figlia della vittima, testimone della tragedia, difesa, come la madre, Tania Sorrentino, dall’avvocato Giovanni Verdoliva, ponendo alla base della sua richiesta la circostanza che la ragazza avrebbe scambiato un giovane per Francesco Cirillo, il più anziano degli quattro imputati.

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Anche l’avvocato Briganti, difensore di Domenico Scaramella, ha chiesto per il suo assistito l’assoluzione «per non avere commesso il fatto» puntando sull’assenza del dolo omicidiario e sul comportamento di Domenico che dopo l’accoltellamento presta soccorso a Cerrato. Lo scorso 10 giugno la Procura generale di Napoli ha chiesto l’ergastolo per tutti e quattro gli imputati. Il prossimo 27 giugno, dopo le repliche da parte dell’accusa, prenderà il via la camera di consiglio al termine della quale sarà resa nota la sentenza.

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