Pnrr, Meloni: «Anche per sesta rata primi a presentare la richiesta di pagamento»

di Antonella Di Martino

Attestato il conseguimento di 37 obiettivi e traguardi

L’Italia attende il via libera dalla Ue per incassare i 10,6 miliardi della quinta rata del Pnrr, con cui arrivare a 113 miliardi di risorse incassate sul totale di 194 concessi. E si appresta a chiedere la sesta erogazione di fondi, da 8,5 miliardi. Entro fine luglio la nuova relazione sullo stato di attuazione del Piano chiarirà quante delle risorse incassate sono state fattivamente avviate a spesa tramite bandi.

La quarta relazione riportava al 31 dicembre scorso 43 miliardi spesi e 151 ancora da impegnare. A breve verrà presentata formalmente alla Commissione europea la richiesta di pagamento della sesta rata, pari a 8,5 miliardi di euro, che si aggiungeranno alle risorse della quinta rata, attualmente in fase di verifica e rendicontazione finale.

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La premier Giorgia Meloni

La Cabina di regia si è occupata «di chiudere la verifica della sesta rata e di attestare il conseguimento di 37 obiettivi e traguardi», ha spiegato la premier Giorgia Meloni. «Ci sono interventi strategici per il futuro dell’Italia – ha aggiunto – penso ad esempio agli investimenti legati alla realizzazione della cosiddetta Linea Adriatica, il nuovo gasdotto sulla direttrice Nord-Sud, indispensabile per garantire maggiore sicurezza energetica alla nazione ma anche al resto d’Europa, grazie all’aumento della capacità di trasporto. È un’opera fondamentale, anche nel quadro di quella che sapete essere una priorità del governo: rendere l’Italia l’hub di approvvigionamento energetico dell’intero Continente, sfruttando la nostra straordinaria posizione geografica di piattaforma nel Mediterraneo».

La premier rivendica: «Anche per la sesta rata l’Italia è il primo a livello europeo a presentare la sesta richiesta di pagamento». Agli investimenti inseriti nella sesta rata si aggiungono anche diverse riforme, specifica Palazzo Chigi, tra cui le misure per la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di fonti rinnovabili, per la riduzione dei ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione e delle autorità sanitarie, per il quadro legislativo in materia di appalti pubblici, per la legge quadro dedicata alle persone con disabilità e per l’entrata in vigore dei decreti legislativi in supporto degli anziani non autosufficienti.

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Fitto: «Siamo pienamente entrati nella Fase 2 del Pnrr»

Il lavoro svolto in dalla Cabina di regia, specifica il ministro agli Affari Ue Raffaele Fitto, «consentirà al Governo di avviare la procedura per il pagamento della sesta rata e di attivare, già nei prossimi giorni, l’attività di verifica e rendicontazione dei 69 traguardi e obiettivi della settima rata, pari a 18,2 miliardi di euro». Fitto sottolinea: «I dati sul consistente incremento degli investimenti in opere pubbliche, che al Sud hanno registrato un tasso di crescita superiore al 50% nel corso del 2023 – prosegue il ministro – confermano che siamo pienamente entrati nella Fase 2 del Pnrr, quella della concreta messa a terra degli investimenti per dare forma all’Italia di domani».

Il ministro valuta: «Siamo in una fase positiva, nonostante le difficoltà di spesa che caratterizzano il nostro Paese. Io vedo il bicchiere mezzo pieno». Interpellato sua una sua possibile nomina a Commissario Ue glissa: «Chi mi conosce sa che non vado mai oltre quelle che sono le mie competenze, se vogliamo parlare del Pnrr lo faccio con piacere, prendo atto delle domande e mi dispiace non dare alcuna risposta. Critiche le opposizioni. «Mentre l’Italia aspetta ancora una valutazione della Commissione UE sul raggiungimento degli obiettivi della quinta rata, il Governo festeggia la richiesta della rata successiva. E allora non possiamo che interpretare come pura propaganda», incalza Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio.

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