Campi Flegrei, varato nuovo decreto: 20 milioni per le prime misure urgenti

di Fabio Maresca

Fino a 900 euro di contributo mensile per chi lascerà case a rischio

Un contributo mensile da 400 a 900 euro per chi lascerà le abitazioni soggette al rischio bradisismo: è uno dei cardini del decreto Campi Flegrei approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. A gestire gli interventi – ed è l’altra novità di giornata – sarà un commissario straordinario: tempo quindici giorni, rassicura il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, e verrà nominato. Il decreto che mira a creare le condizioni per mettere una volta e per sempre al sicuro dal rischio bradisismo una terra che convive con l’incubo sisma, guarda al futuro.

Con le norme introdotte, si finanziano con 20 milioni di euro, per l’anno in corso, le prime misure urgenti antisismiche relative al patrimonio edilizio (anche privato) interessato dal fenomeno bradisismico localizzato nella “zona di intervento” già delimitata dal Dipartimento della protezione civile sulla base dei dati di sollevamento bradisismico e della sismicità dell’area e circoscritta alla porzione dei territori dei comuni dell’area realmente e direttamente interessata.

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Le parole del ministro

Eppure nel presentare il piano, Musumeci non disdegna una coda polemica che fa i conti col presente e col passato: «La gestione degli interventi per i Campi Flegrei – l’affondo del ministro – non può essere essere affidata alla Regione, ai Comuni o al Dipartimento, ma sarà affidata ad un commissario straordinario che sarà nominato con decreto, su mia proposta, entro 15 giorni». Il governo – è la tesi del ministro – «sta dando più di quanto non abbia il dovere di dare» sui Campi Flegrei. E questo perché «emergono gravissime responsabilità, remote e meno remote, omissive e commissive, che coinvolgono tutti gli enti, a cominciare dalla Regione e dai Comuni interessati, Napoli, Pozzuoli e Bacoli».

Responsabilità che vengono da lontano, secondo il ministro («E’ stato autorizzato uno sviluppo urbanistico irragionevole caotico e disordinato, non si è mai tenuto conto degli incombenti pericoli in quell’area. Chi doveva vigilare non lo ha fatto»), ragione per cui gli attuali amministratori, non sentendosi chiamati in causa, si astengono dal replicare. Musumeci spiega che «le persone costrette a lasciare la casa usufruiscono di un contribuito da 400 a 900 euro a persona al mese, suscettibili di integrazione».

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Case abusive e seconde case

Ma, avverte il ministro, «il governo non intende tirare fuori un solo quattrino per le case abusive o le seconde case. Lo ribadisco per evitare di alimentare facili attese». Col decreto «scatta anche il divieto di realizzare nuove abitazioni per civili, esclusi stabilimenti, opifici e luoghi di lavoro». Come a dire basta abusivismo o compromessi col territorio, anche se il sindaco di Pozzuoli ricorda che questo divieto esiste da tempo.

Lo stesso governo si riserva un ruolo di primo piano nella possibilità di ripianificare sotto il profilo urbanistico l’area dei Campi Flegrei, d’accordo con la Regione Campania, che ha una potestà specifica. «Ricordo – dice Musumeci – che lo sciame sismico non si è ancora arrestato, quindi chi decide di convivere con il rischio se ne deve assumere le responsabilità. Le esercitazioni in quell’area si sarebbero dovute fare almeno tre volte l’anno nei passati 80 anni».

E invece «quello che stiamo facendo non si è fatto negli ultimi 40 anni e in alcuni casi il rimedio è stato peggiore del danno perché in passato un quartiere che era stato evacuato, poi è stato reintegrato»: In attesa delle linee guida del nuovo commissario, si va avanti con quanto già pianificato da tempo. In questo senso si colloca la esercitazione programmata dalla Protezione civile nell’area dei Campi Flegrei per domani e dopodomani. Si tratta delle attività esercitative originariamente previste per fine maggio ma rinviate a seguito dello sciame sismico che nei giorni immediatamente precedenti aveva interessato l’area. L’esercitazione riguarderà i comuni di Pozzuoli, Bacoli e alcuni quartieri della città di Napoli e sono previste anche prove di evacuazione.

Le critiche

Il decreto non soddisfa in pieno gli amministratori locali. Secondo il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, le risorse sono insufficienti: dei 442 milioni di euro previsti per l’edilizia pubblica, «200 vengono imputati alla quota Fsc già spettante alla Regione Campania, cioè si stanziano risorse sottraendole da fondi già destinati ai nostri territori. I 20 milioni per l’edilizia privata, poi, sono inadeguati». E sempre da Pozzuoli arriva la richiesta di importare «il modello Emilia-Romagna»: «dopo gli sfollati sia data priorità ai commercianti sospendendo tasse e mutui», dice l’assessore alle Attività produttive Titti Zazzaro.

 

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