A Torre Annunziata smantellate due piazze di spaccio a gestione familiare

di Enzo Amato

Due persone in carcere. Per tre disposto il divieto di dimora

Due piazze di spaccio casalinghe a gestione familiare. Le hanno smantellate questa mattina gli agenti di Torre Annunziata, coadiuvati dalla Squadra Mobile e dal Reparto Prevenzione Crimine. La polizia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di Oreste De Simone, 47 anni, Michele Evacuo, 47 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari. Indagati anche una 25enne, un 19enne e un 23enne. Sono tutti residenti nella stessa palazzina.

Le indagini hanno portato ad accertare l’esistenza di due floride «piazze» di spaccio gestite, tra il novembre 2022 e il gennaio 2023, nello stesso stabile di via Cavour. Due piazze suddivise per piano. Al piano terra, Michele Evacuo, coadiuvato dai familiari, sottoposto agli arresti domiciliari, si sarebbe occupato della vendita di canapa indiana. Al primo piano, invece, Oreste De Simone, si sarebbe occupato delle cessioni di cocaina. I due cognati sarebbero stati aiutati nell’attività dagli altri familiari.

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Le indagini sono partite dall’installazione delle telecamere nei pressi dello stabile, grazie alle quali gli agenti sono riusciti a monitorare. Oltre, naturalmente, alle intercettazioni telefoniche. Le forze dell’ordine hanno così monitorato un flusso di clienti quotidiano e costante. Nel giro di poco più di due mesi sono stati documentati 1760 accessi all’abitazione al piano terra e 700 accessi a quella del primo piano. Complessivamente sono stati sequestrati 5,62 grammi di cocaina e 137,64 grammi di canapa indiana.

A tutti gli indagati, a vario titolo, è stata contestata la detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver agito nei pressi di un istituto scolastico. Perché una scuola si trova a poche decine di metri dalla palazzina, l’istituto comprensivo statale Giacomo Leopardi. Nei confronti di Evacuo c’è anche la contestazione di evasione dagli arresti domiciliari. Per i due cognati stabilita la misura in carcere, per gli altri indagati il gip ha optato per la misura, non detentiva, del divieto di dimora nella provincia di Napoli.

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