Torre Annunziata, Maresca: «Il linguaggio “Europeo” unica possibilità di sviluppo»

di Armando Mei

L’ingegnere a ilSud24: «Bisogna avere la capacità di intercettare i fondi Ue per realizzare progetti strategisci»

La campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco e del Consiglio Comunale a Torre Annunziata sta entrando nella sua fase più intensa. Le coalizioni che si stanno confrontando a ritmo serrato sui vari temi che caratterizzano le rispettive proposte elettorali, sono ricche di buoni propositi che, si spera, possano rilanciare una città che ha fortemente bisogno di ritrovare la spinta giusta per agganciarsi al treno dello sviluppo. Ne parliamo oggi, con l’ingegnere Carlo Maresca, candidato al consiglio comunale di Torre Annunziata, nella lista civica Popolari per la Pace con Corrado Cuccurullo Sindaco.

Perché la scelta dell’impegno politico in prima persona?

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«In realtà, è da tempo che stavo valutando la scelta di impegnarmi in prima persona in politica. Soprattutto, in considerazione del fatto che una responsabilità di questo genere va affrontata con costanza e serietà professionale. Mettersi al servizio della città significa sacrificare tempo al lavoro e alla famiglia. Tuttavia, le circostanze che stiamo vivendo sono davvero critiche».

«Questa città per uscire dalle sabbie mobili ha bisogno di persone professionalmente competenti e che abbiano realmente a cuore lo sviluppo di una città dalle forti potenzialità. Per questo motivo, mi sono confrontato con i miei più stretti colleghi e collaboratori e abbiamo deciso di dare il nostro contributo di idee e di professionalità. Inoltre, la decisione di Corrado Cuccurullo, stimatissimo professionista e persona dalle spiccate risorse umane ed etiche, è stata determinante nella mia scelta».

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Progetti strategici

La città ha un notevole deficit di sviluppo, da dove partiresti per aprire le porte alla rigenerazione, per usare un termine caro al candidato sindaco della tua coalizione?

«La prima criticità da affrontare è “parlare il linguaggio dell’Europa”. Che cosa significa? Significa trovare le giuste professionalità che permettano di accedere ai bandi europei per la riqualificazione delle aree urbane in ossequio al Piano Urbanistico. A mio parere, se non dovessero esserci le giuste competenze in seno ai vari dipartimenti comunali, la nuova Amministrazione dovrebbe considerare anche l’ipotesi Esternalizzazione, trattandosi di un investimento strategico per il rilancio non solo della città ma dell’intero comprensorio. La situazione è grave e la nuova Amministrazione deve obbligatoriamente trovare le risorse finanziarie da investire su progetti strategici e l’unica forza motrice è l’Europa che rende disponibili le risorse finanziarie che servono».

Da quali progetti partire?

«L’Efficienza energetica è un fattore strategico di sviluppo qualitativo dell’ambiente e di efficienza dei servizi pubblici. La mia proposta è quella di rivedere il sistema di erogazione energetica per tutti gli uffici pubblici e gli istituti scolastici. L’obbiettivo è sostituire gli impianti di calore, gli impianti elettrici, inserire la domotica, e valutare laddove possibile l’istallazione di impianti fotovoltaici e cogeneratori. Questo significa abbattere i costi di gestione e migliorare la qualità ambientale. La parola d’ordine è Efficienza».

L’istruzione

Le scuole oplontine, almeno da un punto di vista infrastrutturale non godono di buona salute…

«Infatti. È fondamentale, che la nuova amministrazione preveda un intervento massivo sugli immobili scolastici, attraverso un piano di manutenzione e ristrutturazione. Il miglioramento dei servizi quali il refettorio, o mensa scolastica è un problema enorme inconcepibile e incompatibile con una società proiettata verso il futuro. È fondamentale rivedere le criticità che derivano dal controllo delle attività svolte dagli operatori economici aggiudicatari. Un controllo efficace ed efficiente è un dovere per assicurare ai nostri giovani studenti una qualità dei servizi e una fruizione adeguatamente europea degli spazi scolastici».

La rigenerazione

La riqualificazione parte anche da un cambio d’immagine della città, non credi?

«Certo. La riqualificazione della città passa, innanzitutto, attraverso un piano di riqualificazione ambientale e un conseguente miglioramento dell’immagine, soprattutto in considerazione della crescente presenza di turisti in città. È necessario valutare un piano di rigenerazione delle piazze, cementificate da interventi passati che ne hanno fortemente penalizzato la ricettività. È indispensabile ridisegnarle architettonicamente, reintroducendo il verde e migliorando la fruizione degli spazi pubblici con un piano di adeguamento dei servizi per gli anziani, procedendo all’abbattimento delle barriere architettoniche e all’installazione di aree giochi per bambini».

«È opportuno creare punti di aggregazione pubblici che avrebbero un impatto virtuoso anche sullo sviluppo delle attività commerciali accessorie. Non ultimo, è fondamentale eliminare i parcheggi dalle piazze, creando apposite aree di parcheggio in aree limitrofe oppure al di sotto delle stesse con una ricaduta positiva ed efficiente sulla riorganizzazione della viabilità. Per fare questo, sono indispensabili le finanze europee».

I disabili sono fortemente penalizzati, perché molte zone della città sono ancora inaccessibili ai diversamente abili…

«Abbiamo il dovere di intervenire rapidamente e con decisione su questo punto. È un dovere civico oltre che un diritto alla tutela dei diversamente abili. Un piano di intervento radicale per migliorare la fruibilità delle infrastrutture pubbliche è improrogabile. Un esempio per tutti, è rendere fruibile a tutti Villa Parnaso, creando le infrastrutture adeguate. Inoltre, l’adattamento degli uffici pubblici è un impegno doveroso per un’amministrazione che deve fare del Senso Civico un obbiettivo costante in ogni propria azione di governo».

Turismo e cultura

In ambito turistico cosa proponi?

«A mio parere è opportuno, in vista di un miglioramento della fruizione turistica del territorio, pensare a un nuovo disegno architettonico della Villa Comunale, eliminando la cementificazione e introducendo aree a verde, oltre al miglioramento delle aree a gioco per bambini e giovani. La ricaduta sulla qualità degli operatori turistici della zona sarebbe notevole. In questo senso, è indispensabile spostare strutturalmente la villa comunale a ridosso degli stabilimenti balneari, e creare una nuova urbanistica e viabilità più ampia e meno ingolfata».

«L’obbiettivo è creare un’ampia zona verde a contatto con i lidi, pedonale e ricca di servizi alla persona. In tal caso, vanno riqualificate le aree parcheggio tra l’area Damiano e l’attuale zona a ridosso dell’area portuale. La riqualificazione del Lungomare Oplonti si concluderebbe con l’abbattimento delle mura di recinzione così da permettere la fruizione delle aree demaniali alla popolazione, al netto delle improrogabili attività di bonifica».

E la fruizione culturale?

«Mi auguro che la nuova amministrazione comunale spinga per la realizzazione di un museo archeologico da realizzare all’interno dello Spolettificio. Ci sono stati in passato annunci propagandistici che necessitano una piena e concreta realizzazione. È opportuno concordare con i ministeri competenti un intervento nello Spolettificio così da renderlo definitivamente un luogo di storia e di cultura. È opportuno, inoltre, rivedere il perimetro stesso dell’area, così da abbattere le mura perimetrali e rendere l’area completamente fruibile al pubblico. La stessa villa Parnaso merita un ruolo di primo piano, poiché ha tutte le caratteristiche storico- culturali per entrare, a pieno titolo, nel circuito turistico».

Trasporti

Il turismo si può migliorare anche attraverso il miglioramento dei collegamenti…

«Infatti. Credo sia giunto il momento di pensare concretamente alla posizione strategica del porto di Torre Annunziata. Bisogna destinare il porto alla ricezione turistica. L’obbiettivo, già discusso in passato e mai attuato, è quello di decongestionare il porto di Napoli, spostando i turisti nell’area torrese che avrebbero maggiori vantaggi nel raggiungere le aree archeologiche di Oplonti e di Pompei, nonché la costiera sorrentina e i sentieri turistici del Vesuvio. Così facendo, avrebbe senso anche la riqualificazione delle Arcate Borboniche da destinare alla fruizione turistica».

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