Il raid in via Stadera al confine tra Casoria e Poggioreale. In passato fu colpito dai killer del gruppo Lo Russo
Ferito a colpi di pistola a pochi passi da casa. È accaduto questa mattina, quando i carabinieri del nucleo operativo di Poggioreale sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’ospedale evangelico Villa Betania per la segnalazione di un uomo ferito a colpi di arma da fuoco.
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Il 40enne è stato raggiunto dai proiettili a una gamba esplosi da parte di uno «sconosciuto», secondo quanto avrebbe dichiarato alle forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il ferimento si sarebbe verificato in via Stadera. Indagini in corso per chiarire dinamica e matrice, ma anche per verificare quanto dichiarato dal ferito che non risulta in pericolo di vita. Sì, perché il 40enne Giuseppe Barretta, è un volto noto alle forze. Residente a Casoria, annovera vari precedenti, ma nel suo passato c’è un altro agguato di cui cadde vittima, rischiando la vita. Era il 15 novembre del 2012 quando fu gravemente ferito in via Cupa delle Vedove, nella zona di Miano, all’altezza della Masseria Cardone.
Si trattò di un agguato di matrice camorristica compiuto da soggetti legati al clan Lo Russo, i cosiddetti Capitoni. Quello stesso agguato, in cui rimase ucciso Vincenzo Priore, scaturì da una rissa scoppiata all’interno di una discoteca tra due gruppi criminali di cui uno composto da affiliati al clan Lo Russo e l’altro da affiliati all’Alleanza di Secondigliano.
Barretta, che da alcune informative viene ritenuto vicino agli ambienti dei Contini, nel luglio del 2019 finì in manette per estorsione ai danni di un commerciante del Vomero, in concorso con un altro soggetto vicino al gruppo che faceva capo al defunto boss Paolo Di Mauro, noto come ‘Paoluccio ‘o ‘nfermiere’, del clan Contini. Barretta, in passato, è stato controllato in più occasioni mentre era in compagnia dei figli di Di Mauro.
L’analisi criminale e lo scenario
Nella zona di Poggioreale c’è un nuovo gruppo criminale. Ne sono convinti gli inquirenti che stanno tenendo il polso delle fibrillazioni criminali dell’area compresa tra la periferia e l’hinterland, quella che attraversa via Nazionale delle Puglie. Li chiamano ‘Quelli della Stadera’, la strada in cui Barretta sarebbe stato ferito. Sarebbero un gruppo di recente formazione che avrebbe rapporti elettivi con altre organizzazioni malavitose.
Non è escluso ne abbiano anche con i Contini che, nella zona di via Stadera, appunto, avevano un consistente avamposto un tempo controllato dal defunto ras Paolo Di Mauro, all’epoca luogotenente di Edoardo Contini. Di fatto, dopo le recenti operazioni che hanno interessato in particolare i Contini e l’Alleanza di Secondigliano, potrebbe esserci stato qualche mutamento finalizzato a ristabilire gli equilibri criminali. D’altronde non avevano perso tempo i capi dell’Alleanza di Secondigliano.
Dopo la maxioperazione conclusasi con l’arresto di decine di affiliati al cartello criminale, i capi dei clan Licciardi, Contini e Mallardo si sarebbero incontrati per pianificare le strategie future e, soprattutto, per indicare i ras che avrebbero preso il posto di quelli finiti dietro le sbarre nella gestione degli affari. L’incontro, per come scoperto dalle forze dell’ordine, si sarebbe tenuto nella ‘Masseria Cardone’, roccaforte della cosca Licciardi, pochi giorni dopo la conclusione degli interrogatori di garanzia. Una volta avuto il quadro completo, i boss avrebbero fatto la loro mossa chiamando a raccolta i sodali ancora liberi e riorganizzando il cartello criminale.