Terremoti ai Campi Flegrei, sfollate 39 famiglie. Approntate aree di accoglienza

di Marika Aiello

Il prefetto: «Gran sinergia tra tutte le istituzioni»

Continua nel territorio di Napoli il lavoro dei vigili del fuoco a seguito della serie di scosse sismiche che da ieri sera stanno interessando la zona dei Campi Flegrei. Dopo lo sciame di ben 150 terremoti dalle 19,51 alle 0,31, si sono registrate nella zona altre 15 scosse.

L’evento di maggiore intensità si è verificato cinque minuti prima dell’una, con una magnitudo del 2.8. Gli altri eventi sono rimasti tutti sotto i 2 gradi, l’ultimo della serie alle 8 con una magnitudo di 1,3. I vigili del fuoco hanno effettuato, al momento, oltre 50 interventi per verifica di stabilità su edifici, rimozione e messa in sicurezza di cornicioni pericolanti, la maggior parte di queste tra i comuni di Bacoli e Pozzuoli. Inviati a Napoli, in rinforzo dai Comandi della Campania, team di tecnici esperti nella valutazione di dissesti statici.

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«C’è stata una gran sinergia tra tutte le istituzioni, sindaco di Napoli, presidente di Regione, sindaci di Bacoli e Pozzuoli, la macchina ha funzionato benissimo». Parola del prefetto di Napoli, Michele di Bari, al termine della riunione del Centro coordinamento soccorsi che si è tenuta in Prefettura. Il prefetto ne ha approfittato per aggiornare il dato delle famiglie sgomberate dalle proprie abitazioni, pari a trentanove nuclei familiari, per un totale di 150 persone. «Una scelta precauzionale» ha precisato.

La gran parte delle persone sgomberate ha trovato alloggio autonomamente senza usufruire delle sistemazioni alternative garantite dalla macchina dei soccorsi. «Un provvedimento – ha precisato il prefetto – preso per determinare la situazione nelle rispettive abitazioni. Molte le squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per la verifica delle strutture. Inoltre nella notte abbiamo disposto la richiesta di 400 brandine per l’emergenza che al momento non c’è, se non in maniera sporadica, perché quasi tutti hanno preferito stare fuori e non usufruire dell’attività che abbiamo predisposto nelle aree di accoglienza e di attesa sia a Napoli, nella IX e X municipalità che a Pozzuoli».

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