Il 35enne originario di Ischia
Sassi contro i treni, minacce ai pochi passeggeri presenti alla stazione di Lambrate ma anche pietre sulla strada sottostante, dove una donna di 55 anni è rimasta ferita alla testa in modo non grave. Quando ieri notte i poliziotti della Polfer hanno capito che quell’individuo era incontenibile hanno chiamato in soccorso i colleghi della Volante, dotati, a differenza loro, di taser. A bordo di una delle due pattuglie arrivate in pochi minuti c’era anche il viceispettore Christian Di Martino, 35 anni, che ora lotta per la vita dopo tre coltellate al corpo.
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Quando Hasan Hamis, 37enne marocchino con un curriculum criminale non indifferente e 22 alias, ha visto i rinforzi è scappato dalla banchina, dirigendosi verso la stazione Centrale ed è stato raggiunto in un posto buio. Di Martino ha usato il taser: un dardo ha colpito alla gamba Hamis ma il secondo ha raggiunto il suo pesante giubbotto; quindi non si è verificata la scossa che poteva tramortirlo.
Quando il viceispettore ha cercato di bloccarlo, lui ha estratto dalla manica un coltello da cucina dalla lama di 20 centimetri e l’ha colpito tre volte, all’addome e al torace. Poi è stato bloccato e anche due agenti della Polfer sono rimasti feriti ma in modo meno grave.
Il ricovero d’urgenza
Di Martino è stato portato a sirene spiegate all’ospedale Niguarda di Milano in un’ambulanza scortata da tre volanti con tre ferite a polmone, milza e addome che hanno lesionato gli organi interni e alcuni grandi vasi.
Nel giro di sette ore ha subito più interventi per fermare l’emorragia e salvaguardare gli organi lesionati, ha avuto cinque arresti cardiaci e ha ricevuto copiose trasfusioni di sangue e plasma. Al momento Di Martino è ricoverato in terapia intensiva, sedato e in condizioni stazionarie ma in prognosi riservata. Accanto a lui, originario di Ischia, la fidanzata e il padre e anche tanti colleghi che non hanno voluto lasciare l’ospedale, mentre la vicinanza di altri è stata espressa sui social.
Hamis è stato arrestato per tentato omicidio (la Procura di Milano lo giudica estremamente pericoloso e ha chiesto il carcere) ed è emerso che le capoluogo lombardo non si era mai visto ma altrove aveva commesso reati sin dal 2002, quando il 18 dicembre era stato arrestato e fotosegnato a Napoli. Dagli accertamenti della Questura milanese è risultato che ha precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti e sequestro di persona e fu condannato per reati di droga e contro il patrimonio: dal 2013 al 2020 era stato in carcere a Napoli e Ariano Irpino (Avellino). È rimasto in Italia da irregolare con due provvedimenti di espulsione mai effettivamente eseguiti anche per il mancato riconoscimento delle autorità marocchine.
Il 5 maggio scorso l’ultima denuncia per resistenza a pubblico ufficiale da parte degli agenti della Polizia ferroviaria di Bologna. Molestava i passeggeri di un treno, quando era stato fatto scendere nel capoluogo emiliano, si è scoperto che aveva con sé un rasoio e per quello era quindi stato denunciato.
La vicinanza delle istituzioni
Il presidente della Repubbica Sergio Mattarella si è informato con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sulle condizioni di salute di Di Martino e anche la premier Giorgia Meloni ha espresso la sua vicinanza al viceispettore e alla sua famiglia mentre il vicepremier Matteo Salvini è andato in ospedale. Visita fatta anche dal capo della Polizia, Vittorio Pisani.