Torre Annunziata, Carmine Alfano: «Ripartiremo dal lavoro, basta con l’immobilismo»

di Mauro Della Corte

Il candidato sindaco: «Le amministrazioni di sinistra chiuse nel palazzo, mille miglia lontane dai cittadini»

La parola d’ordine a Torre Annunziata, per Carmine Alfano, candidato sindaco per l’«Alleanza Straordinaria», dovrà essere “Lavoro”. La città, per avere un futuro, deve essere in grado di intercettare opportunità per i propri abitanti ma le amministrazioni comunali passate, per Alfano, non sono mai state in grado di creare le giuste condizioni. Il primo compito della nuova giunta sarà, quindi, intervenire sulle condizioni per creare lavoro. «È quello che dà la dignità alle persone, il lavoro è quello che permette alle persone di poter tornare a casa e portare un pezzo di pane ai figli e non delinquere» spiega a “ilSud24.it”.

«Attrarre investitori – continua – è quello che l’amministrazione non ha mai fatto. Anzi, li ha sempre spaventati. Non c’è bisogno di una strategia, la città è già in un punto strategico che attrae gli imprenditori, bisogna soltanto accoglierli, farli sentire protetti, tranquilli e spingerli a investire sul nostro territorio. Creare un volano per il lavoro, per la ricchezza del territorio e per dare garanzia alle persone che sono state dimenticate dall’amministrazione del Partito Democratico, dalla sinistra, questa è la verità».

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La carenza di personale a Torre Annunziata

La macchina comunale sembra bloccata. C’è una grande carenza di personale in vari ambiti. Per esempio nella polizia municipale dove ci sarebbe bisogno di assumere.

«Sì, siamo passati da 280 dipendenti a 180 dipendenti, 100 dipendenti in meno. È un’amministrazione, con a capo il sindaco, che deve avere l’autorevolezza per chiedere il personale per poter amministrare bene la macchina. Diciamo che l’amministrazione non si è mai mossa ed è stata sempre chiusa nel suo palazzo a vedere i propri comodi e non quelli dei cittadini, cioè dare un servizio».

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«Una città come Pompei ha tanti vigili urbani, e invece Torre Annunziata no, eppure Torre Annunziata ha il doppio degli abitanti di Pompei. Loro hanno gli scavi ma li abbiamo anche noi. La nostra città ha il mare, loro no. Quindi è sempre l’amministrazione. E la pigrizia e la miopia dell’amministrazione di sinistra ferma nel palazzo a gestire i propri interessi. Questa è la verità. Non c’entrano le casse comunali. Guardi, Torre Annunziata ha un bilancio annuo di 32 milioni di euro».

Le risorse economiche

In passato si è fatto poco ricorso ai finanziamenti europei, statali, regionali e metropolitani. Potrebbe essere la chiave? E come? 

«No, guardi, di finanziamenti né regionali, né nazionali e né europei è stato preso mai una lira perché l’amministrazione non si è mai fornita di tecnici competenti per poter scrivere un progetto e per avere fondi. Questa è la verità. E quando hanno avuto qualcosa non l’hanno saputo spendere. Ci sono tanti soldi in Europa. L’Europa non sa che farsene. Il primo obiettivo, a livello della macchina comunale, è competenze e disponibilità dei dipendenti comunali verso i cittadini». 

La programmazione e l’edilizia pubblica

Punto dolente l’edilizia scolastica. «Guardi, agli edifici scolastici non è che ci dobbiamo pensare a settembre, ma quando finisce la scuola. A giugno dobbiamo pensare a rimettere a posto le scuole, far si che i riscaldamenti, quando arriva l’inverno, funzionino. Perché una mamma che manda un bambino di 5, 6, 7, 8 anni non può pensare che il figlio sta al freddo. Il problema è che non si programma niente, non si è mai programmato niente se non il loro interesse».

A Torre spesso le opere pubbliche vengono iniziate e mai completate. Come fare affinché queste situazioni non si ripetano?

«Non è stato completato niente. È stato cominciato poco e completato niente. Sempre perché non ci sono elementi pensanti che cercavano di produrre qualcosa per la città. Guardi, quando un’amministrazione non sa dove andare a prendere i soldi, con l’Europa che sta investendo molto, significa che non ha gente competente. Qualora arrivano i soldi non riesce a spenderli. Significa che l’amministrazione è lontana mille miglia dalle esigenze delle persone, questa è la verità. Invece bisogna lavorare. Significa non avere altro obiettivo se non produrre per il proprio territorio, cioè uscire la mattina e non andarsi a sedere e mettersi con le braccia conserte, ma programmare e portare a termine i progetti, questa è la cosa importante».

La sanità

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«Allora, il problema è questo. L’ospedale di Boscotrecase deve avere il pronto soccorso perché è giusto che lo abbia, è stato chiuso con il Covid. Bisogna riaprirlo perché la gente non può andare a 10 chilometri, a 20 chilometri di distanza per un pronto soccorso. Detto questo, quello che il Governatore mette in campo per la Regione Campania è una programmazione completamente diversa, quindi la battaglia deve essere fatta perché Boscotrecase abbia di nuovo  il pronto soccorso».

Le ingerenze

La scorsa amministrazione comunale è stata sciolta per infiltrazioni camorristiche. Come combattere le ingerenze? Come vi state attrezzando?

«Portando lavoro a Torre Annunziata. Aiutando anche le persone costrette a delinquere. Persone, sia chiaro che non giustifico, ma che comprendo, perché sono state dimenticate dall’amministrazione comunale, dalla politica che avrebbe il compito di inserire persone nella società nel mondo del lavoro. Se ne sono sempre fregati, le hanno chiamate soltanto quando dovevano fare quello che volevano il voto e nient’altro. Quindi io sono quello che scenderà per strada e offrirà a queste persone un’opportunità per una dignità futura, per rifarsi una famiglia. Tutto qua».

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