Nell’analisi dell’Antimafia tutti i territori controllati dal clan e le famiglie alleate
Il clan Mazzarella è tentacolare, ramificato e diffuso a macchia di leopardo. L’analisi che fa la Direzione investigativa antimafia lascia trasparire movimenti e riposizionamenti che fanno assomigliare la città e parte della provincia a un grande Risiko criminale. Solo che i Mazzarella non spostano carrarmati, ma fidelizzano gruppi stanziali che diventano loro dirette emanazioni. L’Antimafia racconta come, dal centro alla periferia, l’organizzazione che ha il suo cuore pulsante nel rione Luzzatti, si sia allargata a macchia d’olio.
La geografia dell’organizzazione del clan Mazzarella
I Mazzarella controllerebbero la Maddalena attraverso il clan Ferraiuolo; la zona Mercato attraverso il figlio di uno dei capi storici del gruppo. E ancora. Le cosiddette ‘Case Nuove’, tramite il gruppo Cuomo, una struttura criminale che opererebbe per conto dei Mazzarella. A Forcella i Mazzarella invece operano tramite i Buonerba, i cosiddetti Barbudos che hanno come base via Oronzio Costa, da sempre contrapposti al gruppo Sibillo che ora sta vivendo alterne fortune. A Poggioreale, infine, e nella zona del rione Sant’Alfonso, i Mazzarella gestiscono il territorio tramite un nipote del capo storico del clan, il defunto Vincenzo Mazzarella ’o pazz.
L’espansione nell’area centrale della famiglia Mazzarella è stata favorita anche dalla decapitazione di alcuni clan per effetto dell’esecuzione di provvedimenti giudiziari, come accaduto appunto per il gruppo Sibillo della zona dei Decumani, legato ai gruppi Contini e Rinaldi e coalizzato in un unico cartello con le famiglie Amirante-Brunetti-Giuliano (la cosiddetta ‘paranza dei bambini’). La decapitazione dei Sibillo ha consentito ai Mazzarella di riappropriarsi del controllo dell’area dei Decumani attraverso il sodalizio Perez-Iodice.
Nella zona di Forcella si è affermato il gruppo Vicorito-De Martino del Borgo Sant’Antonio, noto anche come ‘la Paranza dei Vicoli’ o come il ‘Cartello dei Vicoli’, composto da soggetti di giovane età e legato al gruppo di Eduardo Saltalamacchia originario dei Quartieri Spagnoli, zona della Pignasecca, al gruppo Contini e ad uno dei rami in cui si è divisa la famiglia Giuliano.
Le indagini e gli arresti
Nel rione Sanità gli assetti criminali sono stati ulteriormente destabilizzati dagli arresti di affiliati ed elementi apicali dei clan Sequino, di stanza in via Santa Maria Antesaecula, legato alla famiglia Mazzarella, e dell’antagonista Patrizio Vastarella, egemone nella zona delle Fontanelle e referente dei Licciardi nel rione. Anche in quel caso è emerso che i capi del gruppo Sequino, nonostante fossero in carcere, avrebbero continuato a gestire le attività del sodalizio.
Le indagini hanno, tra l’altro, consentito di far luce su un tentato omicidio, consumato il 22 ottobre 2016, da affiliati alla famiglia Vastarella, contro un soggetto legato da rapporti di parentela con i vertici del gruppo Sequino, ed evidenziato contatti tra quest’ultimo clan e un soggetto originario della zona di San Luca, comune dell’Aspromonte dove risulta fortemente radicata la ’Ndrangheta, per l’acquisto, da parte del sodalizio campano, di cocaina.