Avrebbe ferito un tatuatore con un colpo di pistola, accolta l’istanza della difesa
Tentato omicidio del tatuatore a Pomigliano d’Arco, scarcerato Agostino Velluso. Accolte le richieste della difesa rappresentata dagli avvocati Fabrizio De Maio del foro di Lagonegro e Gennaro Demetrio Paipais, del foro di Napoli. Il giudice ha disposto i domiciliari.
La ricostruzione degli inquirenti è da brivido: a giugno due ragazzi in scooter arrivano davanti al negozio di tattoo. Il guidatore ha un casco integrale e il passeggero un passamontagna. Il passeggero esplode un colpo di pistola, che fora il vetro della porta di ingresso e colpisce il titolare al ginocchio sinistro (alle 14 era in pausa pranzo e stava fumando una sigaretta accanto alla porta, racconterà più tardi). Nel frattempo, i centauri scappano.
Ma all’incrocio tra via Trieste e via Roma vengono intercettati da un poliziotto, che riesce a bloccarli. Il passeggero toglie il passamontagna. L’agente punta l’arma di ordinanza e il 25enne getta a terra la sua e alza la maglietta, per mostrare che non ne ha altre. Ma poi tenta la fuga: blocca una donna in auto e la strattona per tirarla fuori dall’abitacolo. Non ci riesce. Scappa a piedi e in un parco pubblico fa perdere le tracce. È stato riconosciuto. Da qui l’ordinanza cautelare.
Gli investigatori hanno esaminato il ‘profilo’ di Agostino Velluso: in passato fu accusato di aver ferito a colpi di pistola il figlio di Alessandro Giannelli, quest’ultimo ritenuto ai vertici del gruppo di Bagnoli. Il primo maggio 2016 la vittima (allora 17enne) era in scooter in via Divisione Siena a Cavalleggeri d’Aosta. In quel periodo c’erano forti contrasti tra i Monti e i Giannelli.