Sangiuliano: «Martirio di Rolando Rivi abbia giusto riconoscimento»

di Antonella Di Martino

Il ministro: «Diventi memoria collettiva»

«La vicenda di Rolando Rivi, per evidenti implicazioni politiche, non ha avuto il rilievo che merita. È stato definito il martire bambino e la sua storia deve essere riproposta non per alimentare divisioni ma per ottenere il giusto riconoscimento. È significativo ricordare che la Chiesa cattolica l’abbia proclamato beato, sottolineandone il martirio, e che una sentenza dello Stato italiano, quella della Corte di Assise di Lucca che nel 1951 condannò i responsabili dell’uccisione, sentenza poi confermata dalla Corte di Assise di Appello di Firenze e infine dalla Cassazione, abbia riconosciuto precise responsabilità. Credo che la vicenda umana di Rolando Rivi debba diventare memoria collettiva e che ogni anno bisogna celebrarne il ricordo e il suo alto esempio morale».

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Lo ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, oggi al termine della commemorazione del beato Rolando Rivi che s’è tenuta a Castellerano nella chiesa di san Valentino.

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Il «martire bambino»

Rolando Rivi, beato della Chiesa cattolica, è stato definito il «martire bambino». Era nato a San Valentino, frazione di Castellarano, il 7 gennaio del 1931. Il 10 aprile 1945 fu rapito da un gruppo di partigiani comunisti, che costrinsero il ragazzo di 14 anni a seguirli nella boscaglia. Accusandolo di essere una spia dei fascisti, dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie, lo uccisero a colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio, frazione di Palagano, il 13 aprile del 1945.

Nel 1951 la Corte di Assise di Lucca condannò i responsabili dell’uccisione, Giuseppe Corghi, che aveva sparato, e Delciso Rioli, comandante della 27ª Brigata Garibaldi «Dolo», a 23 anni di reclusione. La condanna venne confermata nel 1952 dalla Corte di Assise di Appello di Firenze e diventò definitiva in Cassazione.

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Dopo una serie di guarigioni riconosciute come miracolose, il 7 gennaio 2006 è stata aperta dall’arcidiocesi di Modena la sua causa di canonizzazione. Nel maggio 2012, la competente commissione vaticana dei teologi approvò la validità del suo martirio in odium fidei. Il 28 marzo 2013 Papa Francesco autorizzò la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto che ne riconosce il martirio e il 5 ottobre 2013 la cerimonia di beatificazione fu celebrata nel Palazzetto dello Sport di Modena, davanti a migliaia di persone.

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