Un espediente per giustificare il suo trasferimento
Un espediente per giustificare il suo trasferimento dal carcere di Parma dove era al 41bis a quello dell’Aquila, dove ha iniziato a collaborare: così fonti investigative ben informate spiegano la voce circolata negli ultimi giorni – anche tra gli addetti ai lavori – secondo la quale Francesco Schiavone «Sandokan» fosse gravemente malato. Secondo l’indiscrezione il capo dei Casalesi era affetto da una neoplasia ma la realtà sarebbe diversa: c’erano state delle avvisaglie, ma poi gli esami hanno smentito ogni patologia.
La voce non è stata però smentita proprio per mantenere più riservata possibile la sua scelta di collaborazione e giustificare il trasferimento in un carcere dove quel tipo di patologie vengono curate e seguite.
E dal carcere dell’Aquila Sandokan sta rilasciando alla Dna e alla Dda le sue prima dichiarazioni che ora, come avviene sempre in questi casi, dovranno superare il vagio delle verifiche degli investigatori. Alcuni dei suoi stretti familiari, sempre secondo le fonti, sono rimasti spiazzati da questa decisione e alcuni di loro si sarebbero rifiutati di abbandonare le loro abitazioni per essere trasferiti in una località protetta.