Presunti «condizionamenti della criminalità organizzata» nell’attività amministrativa
In attesa del decreto del presidente della Repubblica, che perfezionerà la decisione del Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha sciolto i comuni di Monteforte e Quindici, il prefetto, Paola Spena, ha formalizzato la sospensione dei consigli comunali con la contestuale decadenza dei sindaci Costantino Giordano e Eduardo Rubinaccio.
Il governo ha assunto la decisione di sciogliere gli enti dopo che le commissioni di accesso avevano svolto negli ultimi sei mesi verifiche e accertamenti su presunti «condizionamenti della criminalità organizzata» nell’attività amministrativa dei due comuni.
Il sindaco di Monteforte, Costantino Giordano, è coinvolto in un processo in cui è coimputato insieme ad esponenti del clan camorristico del Partenio di estorsione aggravata dal metodo mafioso e turbativa d’asta. Il sindaco di Quindici, Eduardo Rubinaccio, insieme ad altri quattordici indagati, è invece accusato di falso in atto pubblico per aver consentito a 116 elettori, fatti risultare fittiziamente residenti a Quindici, di votare nelle elezioni amministrative del settembre 2020. È la quarta volta che il comune irpino, trentennale teatro della faida tra i clan Cava e Graziano, viene sciolto per infiltrazioni malavitose.
Nominate anche le commissioni straordinarie che gestiranno per i prossimi 18 mesi i due comuni sciolti dal governo per condizionamenti mafiosi. La commissione per il comune di Monteforte Irpino è composta da Rosalba Scialla, prefetto a riposo; Salvatore Guerra, viceprefetto aggiunto e da Raffaele Barbato, funzionario economico finanziario. Per il comune di Quindici, la commissione è composta dai viceprefetti Vincenzo Lubrano e Sabrina D’Angeli, e dal dirigente di seconda fascia, Alessandra Pascarella.