Tragedia al porto di Napoli: marittimo schiacciato da un semirimorchio

di Chiara Langella

La Procura ha aperto un’inchiesta

Un uomo è morto intorno alle 19,50 di sabato sera nel porto di Napoli, mentre lavorava a bordo della nave Antares della Gnv ormeggiato al terminal Grandi Navi Veloci, nella Calata del Piliero, tra Calata Porta di Massa e il Molo Angioino.

Il marinaio di bordo, Gaspare Davì, di 45 anni, stava ultimando le manovre di carico, prima della partenza della nave, quando è rimasto schiacciato dalla ralla, intenta a posizionare un semirimorchio. L’uomo, originario di Trapani, non si è accorto della manovra ed è rimasto schiacciato, morendo sul colpo. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto. La procura ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente.

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Gnv: «Massima collaborazione alle autorità»

Gnv con una nota «esprime il proprio cordoglio e si unisce al dolore ai famigliari del collega, membro dell’equipaggio, che ha perso la vita nell’indicente, manifestando loro la massima vicinanza e supporto». La compagnia prosegue «nel garantire massima collaborazione alle autorità preposte per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. Da una prima ricostruzione il marittimo sarebbe stato fatalmente investito da un semirimorchio durante la fase di carico sulla nave che si trovata ormeggiata presso il porto di Napoli e si preparava a partire alla volta di Palermo», conclude la nota.

Annunziata: «Non ci può essere business senza la tutela della sicurezza sul lavoro»

«È importante sottolineare che il nostro sistema portuale è in continua crescita e non bisogna mai fare in modo che questa esigenza vada a danno della sicurezza. Il nostro obiettivo sarà sempre quello della tutela assoluta della sicurezza sul lavoro. Non ci può essere business senza la tutela della sicurezza sul lavoro». Lo afferma il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mar Tirreno Centrale, Andrea Annunziata.

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«Esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia del lavoratore, ai lavoratori suoi colleghi e alle imprese portuali», prosegue Annunziata, e «siamo vicini a tutte le persone coinvolte e a quelli che sono impegnati tutti i giorni in un lavoro così complesso e delicato come le operazioni di bordo. Come Autorità di Sistema Portuale sollecitiamo tutti, sempre, alla massima attenzione sui luoghi di lavoro. Non andiamo oltre sulle responsabilità, che accerterà la magistratura».

Era dal 2007, viene sottolineato, che nel porto di Napoli non avveniva un incidente mortale «legato alle operazioni portuali di bordo, evento che negli anni successivi portò alla nascita, a Napoli come in altri porti italiani, del Sistema Operativo Integrato (Soi), un protocollo tra Asl, Autorità Portuale, Capitaneria di Porto, Ispettorato territoriale del Lavoro, Inail, Inps e imprese che ha contribuito ad abbattere gli incidenti sul lavoro spingendo sulla diffusione della cultura della sicurezza e sulla formazione».

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