«Paranze» napoletane di rapinarolex all’estero: 8 arresti | Video

di Virginia Iadonisi

Sono entrate in azione in Spagna, Francia, Austria, Germania e Svizzera

Sono entrate in azione in importanti città turistiche spagnole ma anche in Francia, Austria, Germania e Svizzera, le «paranze» napoletane dedite alle rapine degli orologi di lusso, Rolex e altre prestigiose marche: è quanto ha scoperto la Squadra Mobile di Napoli che ha eseguito otto mandati di arresto europeo nell’ambito di una operazione coordinata dall’Europol nella cui rete, complessivamente, sono finiti 35 presunti rapinatori.

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Secondo quanto emerso dalle indagini le «paranze» (gruppi di malviventi composti prevalentemente da giovani e giovanissimi) erano composte mediamente da 3-5 membri. La preda con al polso un orologio costoso veniva individuata in ristoranti o alberghi di lusso e poi pedinata: quando si presentava il momento propizio, i rapinatori entravano in azione aggredendo la vittima, strappandole l’orologio, spesso procurandole anche lesioni, prima di fuggire a tutto gas con veloci moto.

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Lo scambio informativo

«L’aumento quasi esponenziale del prezzo degli orologi di lusso – spiega una nota della Questura di Napoli – negli ultimi anni ha incentivato gli indagati a commettere un numero sempre maggiore di rapine. Alcuni orologi rari hanno infatti un prezzo di mercato che supera di gran lunga quello di listino. Questo tipo di delitti, finora indagati solo a livello locale, con questa attività sono stati invece oggetto di scambio informativo tra Europol e le Forze di Polizia degli Stati interessati, e conseguentemente d’investigazione coordinata».

Le informazioni emerse durante le indagini sono state condivise dalla Polizia di Stato nel corso di apposite riunioni e gli Stati coinvolti hanno emesso i Mandati d’Arresto Europeo grazie ai quali gli indagati sono stati assicurati alla Giustizia, come gli ultimi otto, tutti residenti a Napoli, bloccato oggi dalla Squadra Mobile di Napoli.

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«Europol ha coordinato l’evento odierno, definito “action day” – si legge ancora nella nota della Questura partenopea – e ha inviato personale in Italia durante le attività di esecuzione. Eurojust ha facilitato la collaborazione giudiziaria e l’emissione di Ordini di Indagine Europeo, che hanno consentito l’arresto di 8 soggetti. L’indagine e l’action day sono stati sostenuti dalla rete @ON finanziata dall’UE (Progetto ISF4@ON), guidata dalla Direzione Investigativa Antimafia italiana (DIA)»

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